Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

E' NATALE E' NATALE SI PUO' DARE DI PIUUU'!!!

sabato 26 dicembre 2009

Ci siamo incontrati nel pomeriggio, dopo pranzo, io e Dario. Si gelava. Era nevicato tutta la notte e la temperatura era scesa a livelli inauditi. Nonostante il freddo polare e le strade ghiacciate non avevamo però voluto rinunciare al nostro solito appuntamento al bar, per scambiarsi gli auguri di Natale e fare un pò di conversazione.
C'è voluto qualche minuto per peter riacquistare la padronanza delle mani: le dita erano così gelate che quasi dolevano. Ho ordinato una china calda per tutti e due: ma sì, la situazione era eccezionale con le Festività incombenti, il freddo siberiano e tutto il resto; e poi, quando ci vuole, ci vuole.
Tornati velocemente alla padronanza dei sensi e alla lucidità di giudizio mi sono lanciato in una ipotesi spericolata, così, tanto per rompere il ghiaccio (metaforicamente).
- Hai visto, Dario - Ho fatto - E poi dicono che i convegni internazionali non servono a niente. - e mi sono messo in attesa.
- Che cosa vuoi dire? A cosa diavolo ti riferisci? - ha subito chiesto il mio amico, incuriosito.
- No, scusa, mica per dire. E' bastato che i Grandi della Terra si riunissero a Copenhagen per cercare il modo di raffreddare un pò il nostro pianeta che impedire, almeno così dicono gli Esperti, che diventi tutto un enorme deserto del Sahara e, oplà! non sono passate ventiquattr'ore dalla fine del Convegno che i primi effetti li puoi vedere e sentire da te: freddo polare, ghiaccio per le strade, morti assiderati, autostrade bloccate, trasporti nel caos e chi più ne ha più ne metta. E tutto questo mica solo qui da noi, caro mio. No! Tutta l'Europa, più l'America e l'Asia, tutto l'Emisfero Boreale nella stessa situazione. Incredibile! E' bastato prevedere qualche timido intervento per il 2020, o il 2050 non ricordo bene, e la Natura, impaurita dalle misure programmate, ha fatto subito marcia indietro: ma quale Global Warming! Volete raffreddarvi un pò? ci ha detto: eccovi accontentati: godetevela! E giù neve, ghiaccio, città, Nazioni intere in tilt e via col liscio! E meno male che la Cina e l'India non erano d'accordo! Se ci si mettevano anche loro si restava sotto zero anche di Luglio! - L'avevo stupito: mi sono messo in attesa.
- Scherza, scherza - ha replicato Dario che intanto aveva riacquistato tutto il suo sangue freddo (si fa per dire) - come se tre o quattro giorni di gelo possano far dimenticare il rischio che corriamo con il Riscaldamento Globale -
- Per carità! - ho replicato - E chi lo mette in dubbio il tuo riscaldamento! Se dicono che c'è, ci sarà. Solo che non si avverte. Si gela d'inverno e si suda d'estate più o meno come sessant'anni fa, e noi, ignoranti, potremmo anche pensare che il mondo gira come sempre e che la Natura se ne frega delle nostre preoccupazioni e dei nostri interventi. Invece, eccoli lì: gli Esperti, gli Scienziati che ci dicono, più o meno come diceva Nostradamus nel Medio Evo: ravvedetevi! pentitevi! perché la fine del mondo è vicina. E in effetti hanno ragione loro. E allora tutti si spaventano, i Grandi della Terra si riuniscono in convegno e la Natura, spaventata, fa marcia indietro e, abbandonando i propositi di abbrustolirci tutti, in quattro e quattr'otto decide di darci una bella raffreddata come richiesto e si mette buona buona in un angolo, con la coda fra le gambe. Ormai abbiamo scoperto che la sua forza è solo un bluff: basta spaventarla e lei si mette ai nostri ordini. Fossi uno che conta (uno dei Grandi, intendo) mi darei da fare per indire al più presto un Convegno Mondiale contro i Terremoti. Potremmo organizzare marce, sensibilizzare le coscienze, organizzare concerti e raccogliere fondi per combattere questi sismi così disastrosi. Stai certo che tragedie come quella dell'Abruzzo non si verificherebbero più. -
- Beato te che sei allegro - ha ribattuto Dario, divertito - Ma con le battute non si risolve niente. E i miracoli non succedono più. -
- Forse no - gli ho detto, concordando, per una volta, con lui - Ma comunque anche di questi tempi, anche oggi, avvengono cose prodigiose - ho continuato con nonchalance lasciandolo nella curiosità e sperando che mi desse l'imbeccata.
- Forza, a cosa ti riferisci? - ha chiesto Dario alla fine, esausto.
- Ma al Natale, Dario; al Natale! - ho esclamato guardandolo dritto in faccia. Poi ho continuato:
- Il Natale è miracoloso; il suo carico di bontà è tale che ogni cuore, anche il più malvagio, ne viene ammansito. Nessuno lo può negare; basta guardarsi intorno, leggere i giornali, mettersi davanti alla TV. E' arrivato il Natale e l'atmosfera è cambiata, lo zucchero traborda, il Bene trionfa e la Solidarietà, la Tolleranza, il Rispetto dell'Altro e l'Amore per il Prossimo non sono più vuote parole, ma realtà di tutti i giorni. E, pensa, è tutto merito del Cavaliere. Un ciucchettone ha tentato di spaccargli la faccia e, pur fallendo nel suo proposito per questione di pochi centimetri, gli ha comunque spezzato due denti, frantumato un labbro e spaccato il naso rovinandogli l'aspetto e costringendolo a saltare gli impegni ufficiali di fine anno. Ebbene; lui che fa? Lo perdona Dario, il Cavaliere perdona il suo attentatore gettando nello sconforto tutti i suoi avversari, spiazzati e confusi da questa mossa inaudita e generosa. Miracoli del Natale. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti;
Il povero Tartaglia, pentitissimo e farfugliando di essere stato mal consigliato si rifugia virtualmente tra le braccia dei genitori promettendo che, no, non lo farà mai più quel brutto gesto, che da ora in avanti le miniature dei monumenti le utilizzerà solo come soprammobili e che, dopo un breve periodo da passare in una casa di cura per guarire dalle brutte idee che aveva, correrà ad isciversi con tutta la famiglia a Forza Italia.
E gli altri?

D'Alema vuole fare l'inciucio con il Nemico, Violante dice che dopotutto il Cav è una persona rispettabile, Fini torna pentito all'ovile del PDL e persino Casini, dismessi i propositi di fargli l'opposizione, si dice pronto a votare per l'immunità parlamentare al Berlusca.
E gli altri? (Perché ce ne sono altri). Ebbene:
La D'Addario scrive (con qualche aiutino, ovvio) un libro dal titolo emblematico, "Gradisca, Presidente" in cui, lunga dal mostrargli animosità, si dichiara pronta a fornire al Cavaliere su sua richiesta e gratis (e senza registratore nascosto chissà dove) lo stesso genere di prestazioni professionali che l'hanno resa famosa nell'ambiente delle put.. pardon, delle escort;
Spatuzza, sbugiardato in diretta da colui che doveva avvalorare le sue ipotesi e ridotto allo spiacevolissimo stato (per un mafioso) di bugiardo, pentito, e quaquaraquà, Spatuzza, dicevo, colpito dalla magìa del Natale e dal generoso gesto del Cav, si pente di colpo di essersi pentito, chiede di poter ritirare tutto quello che aveva detto e fa domanda per poter partecipare all'allestimento degli addobbi natalizi del carcere.
E poi c'è il caso umano di Marrazzo. Il pover'uomo da quando è stato sputtanato (ma siamo sicuri che nel suo caso specifico si dice così?) in diretta, si è ritirato in un convento a meditare sui suoi errori. Lì, passa le giornate a pentirsi, a battersi il petto e a leggere il breviario. Lui ormai ha raggiunto la pace dei sensi e le miserie di questa vita non lo interessano più. I buoni frati lo aiutano nel suo percorso spirituale facendo bene attenzione a non fare nessuna allusione alle sue vicende passate. Lo fanno per aiutarlo a dimenticare, per renderlo un altro uomo, diverso e migliore di prima. Si mormora però che i bravi religiosi che lo ospitano gli abbiano riservato la cella più lontana del chiostro e si dice che gli facciano consumare i pasti in silenzio ed in ore diverse da quelle dei confratelli. Possiamo comprenderli: dopotutto, anche se indossano la tonaca i frati sotto sotto, sono uomini anche loro. Religiosi sì, ma anche uomini e con la tonaca per giunta e così, per stare sul sicuro, meglio non far sorgere strane idee nella testa di uno che strane idee riguardo certi uomini che non erano usi a portare i pantaloni ce le aveva avute. Oh, se ce le aveva avute! Ma ora è Natale, e tutti, ma proprio tutti (esclusi due o tre,i soliti noti) si sentono più buoni. -
La china era finita da un pezzo. Si era fatto tardi. Fuori un'aria livida faceva presagire una serata di gelo polare. Abbiamo indossato i cappotti, i guanti, i cappelli, le sciarpe e ci siamo avviati, ognuno a casa sua, non prima di esserci salutati.
- Buon Natale, Biri - mi ha fatto Dario.
- Buon Natale anche a te, amico mio - gli ho risposto.

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