Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

LA SOLUZIONE FINALE

venerdì 12 marzo 2010

"Questa volta non posso fare altro che congratularmi. Non ci avevo pensato e forse nemmeno te ed i tuoi amici (credo infatti che l'idea sia stata suggerita, pianificata, organizzata ed eseguita da qualcuno più cazzuto di voi della cosiddetta Opposizione) ma devo riconoscere che, una volta aver deciso di fregarsene del bon ton, delle regole e di tutte le remore etiche che possano insorgere... beh, insomma, questa volta il Cavaliere e il suo Governo, sono bell'e spacciati".

Dario faceva finta di non capire anche se sapeva benissimo dove mi ero ripromesso di andare (e di portarlo).
"Cosa vuoi dire, Biri? A che diavolo ti riferisci? I miei amici... le regole... E poi, quale idea? E riguardo a cosa?"
La mattinata era fredda, come tutte le altre mattinate che si alternavano grige, piovose e scostanti da quasi tre mesi, ormai, e uno spunto per ravvivarla, almeno in parte, ci voleva.
"Dario, non fare finta di non aver capito. E con me, poi. Riguardo a cosa, chiedi? Scegli tra questi spunti, o, anzi, meglio, prendili tutti. Il Cavaliere. La sinistra. La Magistratura. Le liste. I ricorsi. I Tribunali. Favoloso! Dopo anni in cui il Nostro l'aveva fatta franca nonostante le escort, i duomi stile Tartaglia, le veline, Mills, De Benedetti e chi più ne ha più ne metta.. ecco finalmente l'Arma Totale che riscatta la Sinistra; quella che in un colpo solo disarma il Cav e il suo partito e, facendo risorgere a novella verginità politica i Marrazzi, i Prodi e persino Caruso, Pecoraro Scanio, Diliberto e tutti i poverelli orfani della gloriosa Bandiera Rossa, (ri)porta al potere, tra squilli di trombe e fanfare, titoli cubitali della Velina Rossa scalfariana e balli sabbatici organizzati dai vari Santoro, Lerner e Travaglio, il non più attapirato Partito, partito... (qui feci una pausa); a proposito: come definirlo?"
"Fai te. Molti lo chiamano Partito Democratico" fece Dario pensando di essere caustico.
"Ah ecco. Partito Democratico... democratico? L'aggettivo non mi giunge nuovo. Demo-cratico. Hum.. sarebbe forse roba del tipo: "combatto le tue idee ma sono pronto a dare la mia vita perché tu abbia il diritto di esporle"? Roba del tipo: "ti avverso con tutte le mie forze ma se sarai eletto seguirò le tue direttive con lealtà ed impegno"? Roba del tipo: "L'esercizio democratico del voto è inalienabile e indisponibile. Il voto è un diritto/dovere e nessun cittadino ne può essere privato senza la propria volontà"? (A proposito quest'ultima enunciazione è parte della Costituzione Italiana). No, perché se democratico significa questo allora l'attributo di democratico appeso alla parola Partito, nel caso in questione (quello del tuo partito di riferimento), proprio non lo capisco né dal punto di vista etimologico né da quello escatologico. A meno che non sia un aggettivo ironico, uno sberleffo che nega ciò che afferma, una specie, per intendersi del famigerato Partito Nazionale Socialista dei Lavoratori Tedeschi che poi, stringi stringi era la definizione ufficiale del Partito Nazista."
Silnzio. Cominciava a fare meno freddo; potei quindi proseguire:
"Per riallacciarmi alle mie congratulazioni iniziali devo ribadirle. Non era facile trovare un mezzo così semplice e tremendamente efficace per rendere inoffensivo il Cavaliere ed il suo governo. Ci voleva una bella faccia tosta, questo sì, ma comunque ora che tutte le armi, sia quelle normali che quelle diciamo "speciali", come le diffamazioni, i processi, le puttane, le intercettazioni e persino i lanci in faccia dei duomi modello Tartaglia si sono rivelati inefficaci, ora che anche i tentati sputtanamenti dei familiari e degli amici del Nostro sono falliti, ora che i giornali di riferimento della sinistra, quelli che una volta apparivano così seri ed autorevoli, pur gettando la maschera e dedicandosi sempre più sguaiatamente al killeraggio mediatico sia voyeuristico che giustizialista non sono riusciti nel loro intento... ora dicevo, ecco che arriva, suggerita penso da quel popò di democratico di Di Pietro, salutata dal plauso e dai sospiri di sollievo di tutti i sinceri progressisti, la Soluzione Finale. Finalmente! Fine del berlusconismo, piazza pulita dei berluscones, riscatto di tutto il sinistrume accantonato ma fremente in attesa. La Soluzione Finale!"
Dario non voleva proseguire ma era troppo incuriosito:
"Forza, sentiamo: di che si tratta?" fu costretto quasi ad implorare.
"La Soluzione Finale. Non potendo far fuori il Cavaliere con i metodi tradizionalmente usati in questi ultimi anni (Calunnie, Magistratura Democratica, escort, Mills e lanci di oggetti contundenti) e prendendo atto che ogni attacco al Nostro, si traduce automaticamente in una sua schiacciante vittoria ogni volta che il popolo è chiamato a votare... " feci una pausa.
"Beh? Allora?" quasi esalò Dario.
"Allora è facile! Visto che gli italiani, ogni volta che quello si presenta alle elezioni gli danno il voto, allora basta che non si presenti più! Dalle prossime votazioni e per tutte le successive sarà in vigore un articolo, non scritto, ma applicato, applicatissimo, che recita: "Ogni partito che si rifà al Cavaliere e alle sue idee è escluso dalla contesa elettorale". Semplice. Facile. E decisivo. Repubblica dirà che la decisione è perfettamente legittima e i Tribunali, l'Appello, la Cassazione ed il TAR confermeranno l'esclusione in virtù di qualche cavillo rispolverato per l'occasione. Santoro ci farà sopra una puntata fiume piena di legittimo orgoglio e Travaglio, senza essere disturbato da nessun oppositore, potrà tirare un sospiro di sollievo. Il Berlusca non vincerà mai più e Di Pietro potrà finalmente entrare a Montecitorio con le sue truppe corazzate (sai, Donadi, De Magistris... tutta quella roba lì) e i PDini al seguito. Il Cavaliere sarà ricacciato nella sua residenza di Arcore e di lui, tra breve, non si sentirà parlare più. La Soluzione Finale! La vittoria della democrazia!" Quasi battevo le mani. Dario non gradì.
Della questione, per quel giorno, non si parlò più. Ma ora faceva freddo di nuovo; un vento gelido che entrava sotto le ossa. E c'era poco da stare allegri.

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