Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

I FRATELLI "DE REGE"

sabato 17 aprile 2010

Da settimane la sinistra "de chez nous" si arrovella per trovare un leader che possa far concorrenza al Cavaliere; a tale proposito persino un giornale pieno d'aplomb come "L'Espresso" ha lanciato un sondaggio (segno che sono proprio alla frutta). In effetti non c'è nessuno (nemmeno loro che quanto a esse' duri, sò duri sodo) che si accorga che i capetti odierni della sinistra odierna sono improponibili e non solo all'estero ma persino alla maggioranza dei nostri concittadini. O sono velleitari, o sono presuntuosi, o sono tutte e due le cose insieme ma sempre chiacchieroni, inconcludenti, roboanti di bellissime intenzioni ma ognuno di loro con un curriculum che, se si dovesse valutare una assunzione da quello di buono che hanno combinato in anni e anni di chiacchiere (o se volete: dibattiti, incontri, assemblee e via col liscio con il loro rifrittume di parole d'ordine, di manifesti, di marce e di concerti solidali) senza costrutto, resterebbero disoccupati a vita.
Dopo che il cavaliere ha distrutto politicamente tutti quelli che gli si sono opposti in questi ultimi anni (D'Alema, Prodi, Veltroni, Rutelli, Franceschini solo per ricordare qualche nome) e dopo che le minacce, le calunnie, le procure d'assalto, le intercettazioni e persino gli attentati personali si sono rivelati inconcludenti, è persino comprensibile che quelli della sinistra si guardino attorno sconcertati alla ricerca di qualcuno che possa risollevare il partito e, possibilmente, dare la paga al Berlusca.
Io una proposta ce l'avrei.
Scarterei subito i due galletti del Pollaio Democratico (o PD se volete) che si punzecchiano ad ogni occasione: né Bersani né Franceschini hanno il carisma per controbattere non dico al Cavaliere, ma nemmeno, che sò, al Mago Otelma, a Topo Gigio o alla Maionchi e assomigliano sempre più ai vecchi Fratelli De Rege, quel vecchio duo comico interpretato da Walter Chiari e Campanini dove quello che faceva da "spalla" introduceva l'altro con la frase divenuta celebre: "Vieni avanti, cretino!"; quanto ai vecchi notabili (insomma D'Alema e Veltroni, per non parlar di Prodi) hanno trovato la pace dei sensi (e del portafoglio) in una miriade di cariche inutili ed inconcludenti che comunque hanno fatto perder loro la voglia e sopratutto l'interesse di rimettersi in campo in prima persona contro quel diavolo del Berlusca.
Io proporrei Fini. Fini è il candidato perfetto, l'antiberluscones completo e rifinito. La sua candidatura se l'è conquistata non con quelle pagliacciate delle "primarie" (come quelli di sinistra chiamano la procedura per cui la gente viene chiamata a votare -a pagamento- per chi indicano loro si deve votare), ma sul campo, e rischiando di persona. E poi è ambizioso, elegante, serio, cinico e voltagabbana come si richiede nei salotti radical-chic dove i santorini e gli scalfariani indicano la linea del partito.
E comunque la sua elezione a leader della sinistra sarebbe incredibilmente appropriata come esemplificazione dell'involuzione del partito che si definiva "dei lavoratori": settant'anni dopo Gramsci e sessanta dopo Togliatti, con Bertinotti che ormai esce solo per andare alle "Prime" della Scala, Cofferati che mendica un posto da sindaco e Luxuria che ha deciso di farsi operare a Casablanca non ci resta che vedere i resti di quella che fu "la sinistra" in mano ad un ex fascista (Fini) e ad un neo fascista (Di Pietro). Sarebbe veramente impagabile. Roba da non dormirci la notte.

Biri.

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