Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

IL SOLO PROGRESSO CHE CONTA

mercoledì 12 maggio 2010

Mi dicono: “Biri, ma o che sono tutte codeste storie su argomenti che non ti competono? Ma che cosa vuoi: mettere in discussione il progresso umano, le sue conquiste, i suoi valori e la sua importanza cruciale, anzi, vitale, per l’intera umanità? L’Uomo è nato per progredire, per andare avanti, per scoprire, sperimentare, cercare e alla fine trovare ed utilizzare sempre nuovi mezzi, nuovi metodi e nuove forme per poter vivere meglio e di più e per diminuire la disuguaglianza tra i popoli. La tua è una posizione perdente, oscurantista, sconfitta dalla storia e dall’esperienza che ognuno di noi ha compiuto fin da quando è nato. Biri, ci dispiace: hai toppato di brutto” (per dirla in gergo moderno).

Cari amici, o comunque, cari interlocutori; scusate, forse non ci siamo capiti; forse non mi sono spiegato bene: lasciate quindi che cerchi di esprimere meglio (ma per l’ultima volta) il mio pensiero al riguardo della questione che sembra interessarvi tanto.

Dunque: progresso sì o progresso no?

La questione è mal posta; se per Progresso si intende la Ricerca della Felicità Universale (l’unico vero obiettivo che permetterebbe di scrivere la grande parola con la P maiuscola) allora bisogna convenire con me che in tutti questi secoli (SALVO UN CASO) abbiamo ottenuto assai meno che poco; quasi niente, anzi: meno di niente. Le grandi menti, i filosofi, i teologi che hanno contribuito così tanto al formarsi delle nostre civiltà, ci sono già tutte state, i grandi libri sono già stati tutti scritti e le più grandi sinfonie sono state tutte composte. In oltre Tremila anni, da quando possiamo parlare di Epoca Storica, non c’è stata alcuna evoluzione nell’Etica e nel Comportamento Umano. Non siamo più buoni, o più giusti, o più altruisti dei nostri predecessori né meno violenti, meno depravati, mano prevaricatori, meno stupratori, meno bugiardi e meno vigliacchi di loro. Nessun avanzamento morale è stato possibile dalla comparsa dell’uomo sulla Terra e questo va a confermare quanto già anche i non credenti potevano arrivare a supporre e cioè che noi tutti siamo ospiti indesiderati (o prigionieri) di un mondo che non ci prevedeva. E non parlatemi di evoluzione! L’uomo è sempre stato così come è e con buona pace di Darwin le scimmie continuano ad essere e a nascere scimmie come prima che l’Uomo facesse la sua comparsa sulla Terra.

Del resto la nostra presenza in questo mondo non nasce da un premio, ma da una punizione, anzi, da un Castigo, e che la nostra vita quaggiù sia tutto fuori che un premio ognuno lo può sperimentare ogni giorno. La Condizione Umana non ammette cambiamenti né modifiche: nessun progresso quindi nell’essere ciò che siamo, nient’altro e solamente ciò che siamo e senza un intervento esterno (che è avvenuto però e che ha cambiato per sempre quello che sembrava l’immutabile Stato delle Cose determinando il vero, solo, straordinario cambiamento della nostra vita, l’Unico Progresso della storia del mondo quale lo conosciamo e lo sperimentiamo) saremmo sempre nati nel dolore e vissuti tra mille difficoltà, schivando per quanto possibile i dolori e le miserie fino a morire in un modo probabilmente squallido o insignificante ma doloroso e inconcepibilmente assurdo. Distrutti, soli ed impauriti continueremmo in un atono stupore a precipitare nel Nulla vanificando così anche quello che fu la nostra vita….

L’Unico Progresso è stato Gesù. Gesù ha cambiato le cose al punto che senza di Lui non meriterebbe nemmeno vivere.

L’altro progresso (quello dei cosidetti Progressisti: si fanno chiamare così!) è poca cosa: si può sintetizzare nella ricerca sempre provvisoria di un imprecisato Benessere (non parliamo di Felicità e men che meno Universale) e/o del modo di prevalere (economicamente o politicamente) sui nostri avversari. Per questo ci mobilitiamo con tutte le nostre forze e, senza alcuno scrupolo o remora morale, cerchiamo di schiacciare chi ci ostacola. Il tipo di progresso insomma che ci ha portato dalla fionda alla bomba atomica. Per questo (finto) benessere deprediamo la Natura, facciamo guerre, esercitiamo la violenza in mille forme e siamo pronti a rinunciare ad ogni cosa in cui dicevamo di credere. Ma senza quel Progresso vero, che già c’è stato ma al quale per superbia o ignoranza rifiutiamo di aderire moriremmo sempre disperati come migliaia di anni fa. I veri progressisti sono coloro che credono in Cristo perché, non temendola, riescono a vincere anche sulla morte.


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