Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

L'Oroscopo

martedì 28 settembre 2010

Non credo al malocchio, alle cabale, ai tarocchi, ai maghi e agli stregoni. Mi fo beffe delle magìe bianche o nere. Non prendo sul serio le previsioni di disgrazie personali o collettive basate su influenze astrali, esoteriche o numeriche e non credo che si possa modificare il corso delle cose con i pendolini, le buste di sale, i corni rossi da portare in tasca o i soldi inviati al veggente di turno. I gatti neri poi mi sono simpatici e degni di rispetto (quando ho avuto un gatto è stato sempre rigorosamente nero). Insomma non sono un tipo superstizioso. E, soprattutto, non credo all’Oroscopo.
“Come?” mi fanno, preoccupati e premurosi insieme i miei amici, “Non credi all’Oroscopo? Ma guarda – mi fanno poi concilianti – che i segni zodiacali sono importanti. E il segno astrale determina il carattere delle persone e può far prevedere il loro destino.”
E siccome scuoto il capo tirano fuori quella che presumono essere la loro carta vincente. “E’ dimostrato scientificamente.” fanno tutti seri. E io, ridendo: “Balle!”. Questo li manda in bestia.
Non c’è niente che mandi più in bestia un oroscopista che l’ostentato agnosticismo zodiacale del vicino. Sia parente, amico o solamente un conoscente, sapere che quello prende il loro credo per quello che è (insomma, cazzate) li manda fuori dai gangheri. Forse è un eccesso di altruismo quello che li turba, forse è il desiderio filantropico di non permettere che l’altro continui a vivere nell’oscurità (cioè a non credere che la posizione virtuale di stelle e pianeti rispetto alla Terra ed agli altri corpi celesti in un certo momento storico possa aver influito e continui ad influire sul fatto che il tizio in questione possa o meno superare un esame, vincere al lotto, portarsi a letto la cassiera o ritenersi immune dall’avere le corna) o forse è perché, il sapere di essere in tanti a pensarla a quel modo (che il destino dipende dalle stelle) li esenta dal tentare strade che richiederebbero più difficoltà a sapere cosa si deve fare della nostra vita che addossare la sua riuscita o il suo fallimento a qualcosa di inafferrabile come Giove, i Pesci o il misterioso (e affascinante) Capricorno.
Sempre più spesso ci si conosce, ci si presenta, poi, non appena entrati in confidenza (ma appena appena) quello, proditoriamente, mi chiede: “E tu, di che segno sei?”.
Prima prendevo la domanda sul serio e, per non creare polemiche, rispondevo: “Del Toro” (poiché fin da piccolo mi era stato detto che, essendo nato in Maggio, era quello il segno che sovraintendeva al mio destino), ma quando ho visto che questo gli dava la possibilità di ribattere di volta in volta con un : “Fantastico! Anch’io sono del Toro!..... (ecc. ecc.)” o un: “Peccato! L’Ariete e il Toro non si incontrano (ecc. ecc.)” o, peggio ancora, con un erudito: “Vediamo un po’. Il Toro è ambizioso ma anche generoso e comunque un tantinello narcisista… (ecc. ecc.)” o un perentorio: “Allora sarà dura! Io sono un Acquario!”, allora, dicevo, ho deciso di cambiare tattica e rispondo, sicuro e deciso: “Della Narda”.
Se quello fa finta di niente per non alimentare risposte che presume (a ragione) ironiche e dissacranti, la conversazione sui segni finisce lì, ma se invece chiede (non c’è bisogno che parli, basta la sua aria interrogativa): “O che razza di segno è?”, allora ribatto, con noncuranza: “E’ un segno dello Zodiaco senese. Uno dei più ambìti.”
Se però (càpita di rado ma può accadere) mi decido a prendere la questione oroscopo un po’ più sul serio, comincio col citare la famosa frase di Leonardo da Vinci (che disse di aver smesso di credere nell’oroscopo dopo aver controllato la data di nascita dei caduti nella battaglia di Campaldino) e, se ciò non è ancora sufficiente a insinuare nella mente del mio interlocutore una certa possibilità che i segni zodiacali possano essere inaffidabili nel determinare il successo o il fallimento degli umani gli sferro in piena faccia la Madre di Tutte le Prove:
“Ma poi, senza andare a Leonardo; lo sai che Berlusconi e Bersani celebrano lo stesso compleanno? Sono nati entrambi lo stesso mese e lo stesso giorno. Hanno entrambi lo stesso identico segno! Chissà che diceva il loro oroscopo il giorno delle Elezioni Regionali. O quello delle Europee. O il giorno delle Consultazioni Amministrative”.
L’altro a volte si mostra pensieroso; spesso scuote la testa e la pianta lì. Altri invece niente: come non avessero sentito; duri come le pine verdi. Perché l’oroscopo per loro è come una fede; o ci s’ha o non ci s’ha e loro ce l’hanno (oh se ce l’hanno!) e guai a chi si permette di mettergliela in dubbio. E così continuano a confidare su Venere, Giove, Plutone, Urano, il Sole e tutto il loro strambo bestiario: l’Acquario,  il Cancro, lo Scorpione, l’Ariete e così via. C’è anche la Vergine (e mi chiedo che speranza abbia lei, sola soletta in mezzo a tutti gli altri segni dello Zodiaco; i Gemelli non sono ancora svezzati e da quella parte, c’è poco da sperare…).
Io, da parte mia me ne frego. Mi basterebbe solo che la Narda mi fosse un po’ benigna e sono certo che la vita tornerebbe a sorridermi (e scusatemi se poi dico di non credere all’Oroscopo…).

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