Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Porci e mattarelli

mercoledì 21 settembre 2011


La ragazza era carina. Mi ha avvicinato; avendo alcuni volantini in mano ha cercato di farmene prendere uno, ovviamente senza riuscirci (quando mi avvicinano degli sconosciuti, fossero pure belle ragazze, la prima cosa che faccio è sprofondare le mani nelle tasche. Non si sa mai. A volte ti mettono in mano una biro e pretendono che tu firmi per questa o quella nobile causa come: la fame nel mondo, la lotta alla droga, le dimissioni di Berlusconi,  o l'apertura di un nuovo Centro Commerciale. Se chiedi delucidazioni sei spacciato: tempo 5 minuti e ti hanno già fatto tirar fuori il portafoglio; se invece rifiuti ti guardano di sbieco e si allontanano lanciandoti mentalmente gravi minacce ed irripetibili insulti).

Però mi dispiaceva tirar dritto (la tipa era proprio discreta) così ho chiesto: "Sentiamo: per cosa è questa volta?" con l'aria di uno che conosce i suoi polli. Quella ha sorriso ("ha abboccato", pensava): "Ma non vedi? (dare del "tu" pare sia d'ordinanza in questi casi) E' per cambiare la legge elettorale. O non li leggi i giornali?". e mi ha indicato un tavolo con uno seduto dietro (prendeva le firme, credo) e un manifesto che strillava: "NO al Porcellum! Vogliamo il Mattarellum! Cambia con noi questa iniqua Legge Elettorale!". Seguiva l'invito a depositare la propria firma per indire l'apposito referendum e una intraducibile tiritera (intitolata: Spiegazione) corredata da una tabellina composta da due grafici e da alcune didascalie piene zeppe di termini come "proporzionale secca"; "maggioritario per tre quarti"; "meccanismo misto"; "ripartizione corretta" che, tempo 15 secondi, mi stavano facendo venire l'orticaria. Ho capito solo che la legge che c'è, si chiama porcellum, e quella che c'era si chiamava mattarellum (e poi ti vengono a dire che si tratta di cose serie).
"Ma insomma, signorina" le ho chiesto (io dò ancora del "lei" alle sconosciute anche se giovani e belle, scusatemi), "voi che cosa volete?".
"Vogliamo tornare al mattarellum!" ha semplificato quella.
"Ma se questo mattarellum era la legge che c'era prima del porcellum, e se mattarellum e porcellum ci hanno ridotti nello stato in cui ci troviamo è da stupidi stare a perdere tempo con tutto questo latinorum, non le pare?" e come quella lì per lì non rispondeva, ho proseguito: "Capirei se chiedeste di modificare drasticamente le elezioni, tipo abolirle tout-court, o in alternativa, che sò, sostituirle con degli incarichi dati a tempo determinato e senza retribuzione alcuna a quelli che superino un esame ad hoc escludendo ovviamente tutti coloro, compresi i loro patenti e affini fino al quarto grado, che hanno già ricoperto o ricoprono cariche elettive in passato e nel presente. Oppure escogitare un tritellum dove le cariche vengono assegnate per sorteggio, o un randellum, dove viene eletto chi, tra due candidati, riesce a spaccare la testa all'altro... Come vede, alternative drastiche al sistema attuale ci sarebbero. Basterebbe studiarci un pò su ma perché scegliere tra due mali? E ancora: non è meglio forse lasciar perdere del tutto? Si elegge un dittatore, gli si danno tutti i poteri, e non ci si pensa più".
La tizia (carina, confermo) ha pensato che a quel punto strapparmi una firma per il mattarellum (o per il porcellum) era come tentare di tirar fuori un sorriso da Bersani: probabilità zero. Mentre si accingeva a passare ad un altro passante, ha fatto: "Oggi te hai voglia di scherzare....".
Le ho sorriso con complicità: "Anche lei, signorina, mi creda; anche lei".


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