Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

THREE IMAGINARY KILLERS - (2) - Il piano

domenica 6 novembre 2011

Le parole di colei che non a caso i suoi conterranei, memori delle tremende ritorsioni che aveva attuato su tutti coloro che avevano osato mettersi tra i suoi piedi, chiamavano "la RancoRosa" (con uno squallido gioco di parole), sortirono un duplice effetto negli altri congiurati.
Mentre Gargamella, a dispetto di tutte le minacce espresse a destra e a manca ed in ogni occasione nei confronti del suo grande nemico, rabbrividì al pensiero che forse proprio davanti a lui, con lui presente, si stava a programmarne la dipartita terrena, la Capa di tutti i metalmeccanici (e non solo) annuì entusiasticamente e si mise a sbattere con vigore sul tavolo la grossa chiave inglese che portava con sé (e dalla quale non si separava mai) esclamando: "Era ora! Ha da schiattà il porcone! No pasaràn! Esiliamolo ai cipressini!" Maria Rosaria dovette alzare la voce fino a tonalità inaudite per riuscire ad ottenere un poco di silenzio.
"Forse non mi sono spiegata bene" disse non appena si fu ricostituita una parvenza di calma; "Non dico che il Maiale brianzolo (lo chiamava così, tra amici) debba essere accoppato "fisicamente"; ("Accidenti!" mormorò con malcelato disappunto, ma senza evitare che gli altri la sentissero, la Camussa) voglio solo fare in modo, col vostro aiuto, di distruggerlo moralmente, politicamente, mediaticamente; dobbiamo fare in modo che non possa più essere accettato in qualunque consesso, non dico politico, ma nemmeno condominiale, che non possa più farsi vedere in pubblico senza essere oggetto di scherno, che non abbia più il coraggio nemmeno di parlare al telefono. o di rilasciare una dichiarazione o, meno che mai, di cantare una canzonetta napoletana con Apicella. Deve insomma morire socialmente"
"Ma come si può fare, per ottenere ciò?" domando, con un filo di voce, Pierluigi, sperando in cuor suo di non irritare le due erinni.
"Ricordate Franceschini?" chiese retoricamente Maria Rosaria ai suoi compagni d'avventura.
E come no. Chi poteva scordare quei giorni di qualche anno prima, quando alla Convention Democratica, oratore proprio Franceschini, era avvenuto il fattaccio che aveva sprofondato nel ridicolo il giovane democratico rampante determinandone la fine politica.
Era successo che, quasi al termine del comizio del Franceschini, quando, in ossequio all'anima democratica del Partitone l'oratore aveva dato la parola al pubblico in modo da permettere ai presenti di porre qualche domanda, dopo alcune domande politically correct dell'inviato della Velina Rossa, di quello del TG3 e di Travaglio, si era alzato dalla sedia, ed aveva chiesto la parola un tale dal volto celato sotto un largo cappello che, per tutto il tempo, era rimasto in disparte a prendere appunti. Nella grande sala era sceso improvvisamente il silenzio. Chi era costui? Un inviato di una Grande Potenza? Un intellettuale in incognito desideroso di conoscere meglio i meccanismi della politica italiana? Nessuno poteva dirlo. Fra la folla di giornalisti, inviati stranieri e parlamentari europei che affollavano la sala, nessuno l'aveva mai visto prima (o almeno così sembrava).
Quando Franceschini gli aveva dato licenza di formulare la sua domanda, lo sconosciuto aveva appena cominciato:
"Senta..." che era stato subito interrotto dal giovane dirigente piddiino che lo aveva invitato a dargli del "tu", in ossequio al noto cameratismo che contraddistingue da sempre i progressisti.
"Senti" aveva chiesto allora lo sconosciuto, "Tu hai detto di sapere tutto sulla situazione italiana e di conoscere per filo e per segno i mali e quali sarebbero i rimedi per il nostro Paese. Ma tu... (e qui fece una pausa carica di effetto. Tutto l'auditorio tese gli orecchi; la tensione era palpabile); tu dunque, dimmi: lo conosci Pino?".
Lo sventurato Franceschini, ignaro delle conseguenze, non riuscì a fare a meno di chiedere: "Chi Pino?".
"Quello che te lo buttava nel c..o da piccino!" replicò prontamente e a voce altissima lo sconosciuto prima di eclissarsi in un lampo da un pertugio.
Inutile dire che la battuta fece il giro del mondo. Fu riportata su tutti i giornali, fu raccontata su Facebook ed il video che la riportava su YouTube fu il più clikkato dell'anno.
La carriera di Franceschini ne fu sconvolta; il giovane piddiìno invece di proseguire la sua fulminea carriera destinata (come sembrava) a portarlo in breve tempo ai vertici del Partitone, fu accantonato, e, divenuto bersaglio dei commenti più salaci e sanguinosi e delle più perfide prese in giro da parte di coloro che fino ad un'ora prima si professavano suoi amici, si ridusse a qualche comparsata negli scioperi organizzati dalla ciggielle o a fare la spalla a Gargamella nelle sue quotidiane sparate contro il Duce d'Arcore.
"E' giunta l'ora della vendetta!" disse la Presidentessa,  e, conoscendo il pulpito dal quale proveniva la minaccia, nessuno osò dubitare che quella sarebbe stata la volta buona per farla finita con il Flagello dei Comunisti.
I due si misero in attesa delle prossime parole di Maria Rosaria.
"Ecco di che si tratta", disse la Bindi, "Fate bene attenzione e ditemi cosa ne pensate..."


(segue) 



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