Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Gli strisciati

lunedì 4 giugno 2012

Da quando "Striscia la notizia", esautorata in nome della "political correctness" del diritto (che sembrava acquisito) di mostrare nell'ora della digestione serale accettabilissime performances di ragazzotte disinibite assai prodighe di vertiginose scollature su infinitesimali minigonne, si è autoconvinta di essere investita della sacra missione di sbugiardare i mentitori, confondere i disonesti, smascherare i truffatori, segnalare gli abusivi, denunciare gli assenteisti e, insomma, correre a destra e a manca affannandosi a mostrare i mille inganni che da ogni parte minacciano il viver tranquillo ed operoso dei pacifici spettatori italiani, ecco, proprio da allora i suoi popolarissimi "inviati", noti fino a qualche anno fa solo per produrre qualche gag più o meno riuscita e divertente ma sempre fondamentalmente innocua e indolore, non fanno più vita.
Essi in effetti si impegnano a fondo per cercar di documentare le nefandezze dei comportamenti di certi personaggi ma, essendo in fin dei conti solo dipendenti di un autodefinitosi "TG satirico" e quindi votati al sorriso, alla battuta, alla risata, alla divertente presa per i fondelli e al fantasioso gioco di parole piuttosto che esperti in certi comportamenti atti a contenere le prevedibili reazioni delle vittime dei loro lazzi, restano sempre loro, le vere "vittime" (e indifese) delle pericolose reazioni dei malviventi smascherati.
Prendiamo l'inviato da Napoli e dintorni. Costui è noto per andare in giro per la Campania vestito di un completino di velluto verde (forte trovata del suo Autore che vuol così richiamare il nome del suo inviato che si chiama Luca Abete -grandi risate in sottofondo-). L'Abete questa volta si è occupato delle inumane condizioni in cui vengono tenuti alcuni malati psichiatrici ospiti di un Istituto napoletano. Luca ci ha fatto vedere un video da lui girato in cui si vedono i degenti costretti a girare nudi per le stanze, obbligati a lavorare subendo, da parte dei loro guardiani, percosse e ogni specie di angheria. Bene, uno pensa, ora di fronte a queste prove inoppugnabili il Luca chiamerà i carabinieri che metteranno fine a questa infamia. Macché! Abete, accompagnato dal fido cameraman, va a parlare di persona con il responsabile della struttura e subito gli chiede conto di quei comportamenti inumani. "Ma chi ti conosce. Vattene via!" sibila l'uomo, poco propenso a dare spiegazioni al questuante in verde. "Ma lo sa che non si può tenere i malati in quelle condizioni?" chiede imperterrito l'inviato. L'uomo fa un cenno ad un tale il quale entra in scena e cerca subito di rifilare un "golino" a Abete (golino: veloce e deciso colpo sferrato al collo della vittima col taglio interno della mano. NdA) il quale, per questa volta, lo schiva. "Accidenti a te!" fa l'uomo cercando di sfuggire a Abete. Ma Abete non demorde e lo insegue: "Lo sa che nella sua struttura si picchiano i ricoverati?" chiede imperterrito. Il Responsabile si gira, sferra un pugno all'Abete che incassa e indietreggia di tre metri (risate in studio, registrate). Abete si riprende, si riavvicina all'uomo che questa volta invece di cercar di fuggire, spalleggiato da alcuni suoi dipendenti comincia a picchiare come un fabbro sulla testa dell'inviato e del suo cameraman. Abete cercando di coprirsi il capo: "Ma lo sa che lei mi sta colpendo?". Probabilmente l'altro lo sa, e bene, perché continua la mattanza sull'inviato di Striscia che cade a terra sotto una grandinata di colpi con il capo tra le mani mentre l'altro urla a squarciagola: "Pezzo di m...a, vattene accidenti a te, str...zo, uomm'em...rda, t'ancido...." e giù botte tremende tra le risate sguaiate del pubblico in studio. "L'avverto, lei mi sta offendendo... lei non può farlo... toh!... ora mi ha dato uno schiaffo. Lo sa che non è possibile? E questo che cos'era? Un cazzotto? Non è ammesso, glielo dico in confidenza. Ahhhh! che calcione! La prego di smetterla... Basta! Ohi ohi! Ma si è accorto che mi sta dando dei colpi?... Le chiedo ufficialmente di desistere dal suo comportamento... Ghhh! Le comunico che le sue mani mi stanno strozzando...lei non può far ciò...". Ma quello e i suoi amici continuano a massacrare il povero Abete e il suo cameraman (che al termine del servizio darà le dimissioni andando, in futuro, a riprendere i matrimoni) finché, stanchi, se ne vanno. Abete si rialza. Ha il capo sanguinante, un occhio nero, zoppica. Il suo cameraman si tiene la testa fra le mani, la telecamera è a pezzi. Abete si riassetta per quel che può e poi: "Cari amici, avete visto che il Direttore dell'Istituto non ci ha voluto dare ascolto. Volevamo dargli questa pigna (una celebre trovata dell'Abete) con su scritto "I pazienti sono umani; li vogliamo tener sani?" ma lui, chissà perché, non ce lo ha permesso. Da Napoli è tutto. Saluti dal vostro: Luca... (la telecamera scende a inquadrargli i piedi) Abete" (la telecamera sale ad inquadrargli il viso, tumefatto). Applausi.

0 commenti:

Posta un commento