Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Tutti tipografi!

giovedì 28 giugno 2012

Sarà vecchio, sarà bollito, sarà out (almeno così lo dipingono le sinistre) ma non si può negare che quello che una volta  tutti chiamavano "il Cavaliere" (oggi ci si riferisce a lui limitandosi a dire, come ci ha insegnato Scalfari,: "Er puzzone"...) di idee ce ne ha a iosa. Alcune geniali; altre demenziali; mai banali, però. Guardate il chiasso che ha sollevato con la sua ricetta per far uscire l'Italia dalla crisi. Beh, sembrerebbe la provocazione di un buontempone, e invece, a giudicare dallo spazio e dalla considerazione con cui l'hanno trattata i quotidiani più prestigiosi, si vede che qualcuno l'ha considerata una proposta seria, degna di essere studiata  e valutata a dovere. A me, che non sono un esperto, sembra una classica "boutade" berlusconiana, ma devo ovviamente inchinarmi a coloro che si sono messi a giudicarla per quello che vale. Ricordiamo brevemente l'idea silviesca per far uscire l'Italia dalla crisi. La "consecutio logica" è la seguente:
1. L'Italia è in crisi.
2. La crisi deriva dalla mancanza di soldi (loro dicono: liquidità).
3. Senza soldi la gente non spende, non risparmia e preleva i propri risparmi dalle banche.
4. Quindi le banche vanno in crisi di liquidità e devono cercar soldi da altre parti
5. Senza soldi i consumi diminuiscono, quindi le aziende chiudono, quindi i disoccupati aumentano, quindi le entrate statali diminuiscono e quindi c'è ancora più bisogno di soldi. Allora il governo emette sempre più titoli di Stato, quindi, aumenta la spesa per interessi, che vengono pagati aumentando le tasse, quindi la gente ha ancora meno soldi, quindi le poche aziende che erano rimaste ancora sul mercato chiudono, quindi....
5. Quindi si va verso il fallimento.
Dice il Cavaliere (geniale! Indiscutibilmente geniale!):
"La crisi c'è perché la gente non ha più i soldi! Per avere più soldi basta stamparli! Si ordini alla Zecca di stampare euri a palate e in meno di un mese tutti avranno soldi da spendere, le aziende riapriranno, la disoccupazione calerà e le banche vedranno aumentare i depositi".
Ma come! E perché nessuno ci aveva pensato? (mi sono chiesto) E perché non ci ha pensato la Grecia, o la Spagna che sono nella stessa nostra crisi?
A me sembra l'idea del secolo. Tipografie al massimo e euri per tutti (scusatemi ma io uso il plurale). Tornano i soldi per andare in vacanza, per pagare le bollette, per cambiare l'auto, per pagare l'affitto, per aumentare le pensioni.... una bellezza! Fine dei mugugni, delle privazioni, delle rivendicazioni sindacali... si vuole un aumento di 1000 euro per tutti? Oplà! Rotative in funzione per qualche ora e il giorno successivo si potranno ritirare i soldi in qualche ufficio statale autorizzato alla bisogna, o alle Poste, o in Banca.
Si potrebbe addirittura perfezionare l'idea mettendo in vendita delle piccole eurostampanti per famiglia, aggeggi delle dimensioni non più grandi di quelle di un forno a microonde, che, con l'aiuto di un kit (in vendita anche quello) composto da qualche cartuccia di colore e da una risma di fogli di carta dalle dimensioni assortite (diciamo le dimensioni dei biglietti da 50, 100, 200 e 500 euro) permetterebbe a chiunque di stamparsi gli euri da sé, senza bisogno di importunare gli uffici statali, o le Poste, o le Banche. Il costo della stampante e del kit di stampa? E chi se ne frega; quanto costa, costa. Uno lo prende per un giorno in prova, ci stampa su gli euri che gli servono, e il giorno successivo va dal rivenditore e con un bel: "Funziona. Lo compro" gli rifila in mano i bigliettoni appena stampati nuovi di zecca (si fa per dire) e se ne va con l'eurostampante.


Però, stranamente, l'idea del Silvio nazionale, non ha incontrato la prevista adesione di tutti. Molti (i soliti comunisti, c'è da scommetterci) hanno addirittura detto che è una fetecchia, che nemmeno un ragazzino deficiente l'avrebbe mai pensata. Altri hanno accolto la rivoluzionaria proposta con un sorrisino sulle labbra: "Sì, sì! Una delle solite buffonate del Berlusca!". Insomma, tante sono state le critiche che Silvio ad un certo punto ha sbottato: "Ovvìa! Allora è vero che non vi garba mai niente! Io un'idea ce l'avevo avuta ma se non vi va, lo sapete che vi dico? La crisi risolvetevela da soli!" e se ne è andato, tutto impettito, a fare il Presidente di Giuria del Campionato Giovanile di Burlesque in programma quella sera.
Mah, chissà perché poi tante critiche. A me l'idea pareva buona anche se non mi arrischio a dirlo in giro. Io le critiche non le sopporto; forse anche perché le serate, se va bene, le passo davanti alla TV. 

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