Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Badmington e taekwondo

domenica 12 agosto 2012

Sky gli aveva dedicato addirittura dodici canali, poi c'era RAI2, RAISport, Eurosport e tutte le edizioni dei vari telegiornali che ne avevano fatto l'argomento principale.. insomma, solo limitandosi alla televisione, le Olimpiadi erano state di gran lunga l'argomento sportivo più seguito dai mass media nostrani. Che fare? Eravamo tornati da poco dalle nostre solite vacanze in montagna e la città, inondata dal caldo, era pressoché deserta (escludendo le migliaia di turisti che la percorrevano in su e giù, sempre sulla stessa strada, a tutte le ore del giorno e non considerando la folla di badanti polacche, giardinieri filippini, muratori rumeni, ambulanti senegalesi e studentesse americane che, alle prime ore serali, si impadroniva delle piazze, delle strade e dei vicoli da dove se ne sarebbe andata solo alle prime ore dell'alba). Così a uscire non ci si pensava nemmeno; si accendeva il condizionatore e si restava in casa. E quando siamo a casa, e non siamo più adolescenti, e non è più il caso di uscire all'avventura, e l'ADSL non c'è, e i cinema sono chiusi, che si fa per cercare di non morir di noia? Si guarda la TV, porco boia; che altro puoi fare?
Così, si può dire per caso, o per necessità, o per ineluttabilità, eccomi divenuto il massimo esperto stanziale di Olimpiadi di tutta Italia. Uno potrebbe dire, ammiccando: "Dì la verità Biri, non hai fatto nessun sacrificio; a te le Olimpiadi piacciono un mondo e non aspettavi altro. Altrimenti avresti guardato altri canali, avresti seguito altri programmi".
"Amico mio" gli risponderei in tal caso "forse non sei al corrente di come si può definire l'intera l'offerta televisiva italiana durante i mesi di Luglio e Agosto ma in tal caso te la sintetizzo in una parola di cinque lettere delle quali la prima è "emme" e l'ultima è "a". Hai capito di che parola si tratta?" e se vedessi una espressione scandalizzata sul suo volto lo toglierei dall'imbarazzo dicendogli: "Morta. Ecco com'è la TV d'estate in Italia: morta. Sepolta" e sono sicuro che, tirato un sospiro di sollievo, si direbbe d'accordo con me senza sapere che in effetti la parolina in questione era un'altra, proprio quella che era venuta subito in mente anche a lui. Ma, signori, guardiamoci negli occhi: chi potrebbe dargli torto?.
Partiamo dalla RAI: il primo canale (Rete Ammiraglia la chiamano, quei fessi) divide le sue ore giornaliere di programmazione tra Quark preistorici (in uno di questi si preconizzava che in un prossimo futuro le persone avrebbero comunicato fra di loro usando addirittura telefoni portatili); riproposizioni di vecchie fictions (quelle che erano state rifiutate dalla maggior parte dei suoi telespettatori, peraltro di bocca assai buona, in tempi normali); quiz demenziali condotti da presentatori di seconda fascia e rivolti a persone esibizioniste pagate per la bisogna; e varietà tristissimi, visti e rivisti, poveri e abborracciati, dove vecchi cantanti, in cambio di miseri cachet e d'una comparsata in TV (ri)cantano (male) i risaputissimi cavalli di battaglia d'antan davanti a uno scarso pubblico distratto (perché pagato poco) e stimolato con poco successo da un capo-claque RAI mentre devono (i cantanti) far fronte alle risate spropositate e agli elogi sperticati di un presentatore riesumato dal Grande Oblìo; e tutti quanti in balìa di un regista esordiente promosso per l'occasione e costretto a starsene lì a girar bottoni, allungar manopole e a far zoomate a sproposito maledicendo il turn-over delle ferie estive RAI che quest'anno l'ha costretto a menar quella boiata mentre i suoi colleghi bravi se ne stanno alle Maldive o a Ibiza in attesa di uscir sul tardi a caccia di stangone tedesche, svedesi o americane disposte all'Avventura....
Sì, è vero, c'è il telegiornale, il TG RAI, ma a parte il fatto che si occupa per la maggior parte del suo tempo di Olimpiadi (anche lui!), per il resto, se si escludono gli elogi sperticati e rispettosi al Capo del Governo, ai Membri del Governo, al Capo della Chiesa, al Capo dello Stato, ai Capi di Camera e Senato; se si tolgono le solite interviste ai Rappresentanti dei Partiti; se si prescinde dalla storica rubrichetta di colore sulla monarchia britannica e i suoi buffi rappresentanti, se si omettono i servizi sul gran caldo che fa nelle città, quelli sulle ultime ricerche delle più strampalate Università Americane (il cioccolato fa dimagrire; a bere un bicchier di rosso dopo i pasti si digerisce meglio; sudare dopo aver fatto l'amore non è indice di prossimo infarto; il 70% degli uomini preferirebbe, tra le donne giovani, una bionda e con le gambe lunghe a una mora e tarpòna; quando fa caldo è opportuno non dimenticarsi di bere tanta acqua; ecc. ecc.); quelli sugli eccezionali risultati conseguiti dagli eroici rappresentanti delle nostre Forze dell'Ordine nell'ìmpari lotta alla Camorra e la solita marchetta promozionale di Mollica sull'ultimo CD del cantante di turno.. se si toglie tutto questo cosa resta? Niente; non resta niente.
Quanto a RAI2, il canale olimpico del servizio pubblico, trasmette solo gare nelle quali gli atleti italiani, a prescindere dai risultati conseguiti, vengono raffigurati dai creativi conduttori come una specie di eroi omerici. Questi Campioni, integri nel corpo come nello spirito, la mente rivolta ad alti ideali patriottici e tesi solo a conseguire i più alti risultati per i bene e l'onore della Patria, si battono con indomito valore sia contro innumerevoli avversari cattivi e fortunati che cercano con vari inganni di negar loro la meritatissima vittoria, sia contro la Jella, specie di Dea del Male anti-italiana, sempre in agguato a tesser le sue oscure trame per cercar di negare la Palma della Vittoria ai nostri valorosissimi rappresentanti.
Ci sarebbe RAI3 ma dovermi risorbire ogni sera ore e ore di "Storia d'Italia ai tempi del Fascismo", "Cronache del Ventennio", "La Repubblica Sociale Italiana", "Miti della Resistenza in Valdossola", e interviste a generali e ex-generali, a prelati, a generali tedeschi, a ex-partigiani, a storici anglo-americani, a giornalisti, a Ferruccio Parri e a Sandro Pertini (come è ovvio, non si tratta di servizi di prima mano), e vedere e rivedere i cattivissimi tedeschi che alzano la sbarra per entrare in Polonia, e gli Stukas in picchiata, e il bambino piccolissimo a mani alzate tenuto a bada dal ferocissimo soldato germanico, e Hitler che urla, alza il mento e si torce le mani come un mentecatto, e spezzoni di "Roma città aperta" e "Una notte a Roma" e tutto l'armamentario audio-video-culturale adatto alla bisogna.. insomma, cosa dire? Meglio, molto meglio le Olimpiadi. 
E così sono diventato espertissimo, oltre che delle classiche specialità olimpiche, anche di nuove e strane discipline che, lo confesso, ho seguito quest'anno, grazie a Sky, per la prima volta. 
C'è ad esempio l'hockey su prato, dove i giocatori delle due squadre si dannano l'anima correndo a testa bassa per l'azzurrissimo campo da gioco dietro ad una pallina bianca che immagino  abbastanza pesante e dura. Nell'hockey la massima preoccupazione delle partecipanti donne sembra non tanto quella di segnare dei gol quanto quella di riuscir ad evitare certe dolorosissime legnate negli stinchi che l'avversaria diretta, dribblata in modo ritenuto per lei infamante, non esita a rifilare (facendo finta di non averlo fatto apposta) con quella mazza ricurva di legno stagionato che dovrebbe servire a giocare la palla ma che, in questo e in altri casi, può ottenere lo scopo di guadagnarsi rispetto da parte delle avversarie strafottenti. Se si considera che a questo pericolo gli uomini devono aggiungere anche la possibilità che la pallina scagliata appositamente o per sbaglio a mezza altezza e con la massima potenza, vada a colpirli nelle parti più caratterizzanti la loro virilità con effetti temporaneamente paralizzanti e nei casi peggiori invalidanti, ecco come si può capire come, a scanso di rischi, l'hockey risulti uno degli sport con più fair play delle intere Olimpiadi.
Poi c'è il badmington, quella specie di tennis che si praticava un tempo da famiglie intere nelle nostre spiagge o nelle attività motorie-digestive dei dopo-picnic. Il badmington si gioca singolarmente o in coppia usando una racchetta tipo tennis (ma più leggera) e una pallina alla quale è stata aggiunta una specie di sottanina eterea che, proprio a metà della sua corsa, la fa scendere in campo lievemente e perpendicolarmente a scorno del giocatore avversario che già si preparava a ribatterla da un'altro punto del campo. Caratteristica del badmington è l'urlo dei giocatori; sembra che non si possa giocare il badmington se non si urla a voce altissima dopo ogni colpo e dopo ogni punto segnato; vien voglia di dir loro: "Signori, un pò di contegno, diàmine! Con tutto questo chiasso non si riesce nemmeno a seguire il vostro gioco!".
E poi c'è il taekwondo. Ragazzi, il taekwondo! Due concorrenti, uno rosso e uno azzurro, si piazzano al centro di una pedana e cominciano a prendersi a calci. Le mani e le braccia non servono a niente, sono i calci dati (e quelli ricevuti) che contano. I concorrenti saltellano qua e là cercando il momento propizio e poi.. oplà!: calcione a mezza vita (1 punto) oppure una piroetta e.. ri-oplà: calcione a mezza vita con avvitamento (2 punti). I calci debbono esser portati a mezza vita ma sono validi anche quelli che colpiscono la testa dell'avversario (un pensiero in  più; non avevo ancora considerato la possibilità di esser preso a calci in testa; speriamo di non aver mai da litigare con un praticante di taekwondo).
La notizia curiosa (fino ad un certo punto) è che l'Italia ha vinto una medaglia d'oro proprio nel taekwondo. C'è da immaginarsi ora quanti praticanti, per spirito d'emulazione, si avvicineranno al nuovo sport: migliaia e migliaia di giovani e meno giovani si riverseranno nelle palestre per apprendere l'arte di tirar calci a mezza vita e, c'è da giurarci, tempo due o tre anni gli italiani saranno espertissimi nel taekwondo.
Penso che la nuova disciplina potrà anche risultare utile, specie di questi tempi, specie in Italia.. Occhio politici, governanti, sindacalisti! Fra poco tempo ci saranno milioni di persone che potrebbero non limitarsi a fischiarvi.. potrebbero volare calci e posso pensare che non sarebbero tutti indirizzati a mezza vita, ma di dietro e un poco più in basso. Dove non batte il sole!

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