Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Afgani

domenica 17 ottobre 2010

Dopo l'attentato dei talebani che hanno ucciso altri alpini (4, questa volta) che si trovavano in "missione di pace" in Afghanistan, mi sembra che il Governo e le forze politiche abbiano cominciato a darsi un gran daffare per troncare sul nascere le (poche) voci che, come ogni volta che succede un fatto del genere, chiedono il ritorno a casa della nostra forza di spedizione.
In questi casi, a mio avviso, la miglior risposta e la miglior posizione del governo dovrebbe essere questa:
"Togliere le truppe dopo un attentato vorrebbe riconoscere di aver perso. Inoltre si darebbe un pessimo segnale ai talebani oltre che all'opinione pubblica che potrebbe chiedersi che cosa mai diavolo ci siamo andati a fare laggiù. Pertanto resteremo in Afghanistan fino alla completa riuscita della nostra missione e cioè fino a che tutti gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti. Nel frattempo, ovviamente, faremo di tutto perché i nostri soldati possano difendersi con ogni mezzo dagli attentati e negli scontri in campo aperto."
Ovviamente essendo questa posizione chiara, comprensibile e condivisibile da tutti e praticamente inattaccabile oltre che "giusta", essa non è stata fatta propria dai nostri governanti.
Hanno cominciato a chiedere al Parlamento se fosse giusto o meno permettere ai nostri caccia di appoggio aereo di essere forniti di bombe (ma come: o caccia non è l'abbreviazione di cacciabombardieri? e adesso se c'è bisogno di aiutare i nostri soldati, i nostri cacciabombardieri con cosa bombardano i talebani, con i cioccolatini per addolcirli?) invece di decidere in prima persona assumendosi le responsabilità del caso. Ovvio che il dibattito prenderà una piega smaccatamente politica, ogni parte si preoccuperà di tirare acqua al proprio mulino elettoral-ideologico e i nostri soldati resteranno senza copertura aerea quando ne avranno bisogno.
Poi hanno affermato che comunque "il prossimo anno" il contingente verrà ritirato. Ma come? Verrà ritirato? In ogni caso? E quali risultati avrà conseguito da qui ad un anno? Si pensa che talebani (che, purtroppo ma è chiaro, stanno vincendo la guerra) fra un anno saranno sconfitti? Che in Afghanistan fra un anno ci sarà la nostra osannata Democrazia, la forma di governo che vogliamo esportare anche a chi la disprezza?
Sentite me: fra un anno l'Afghanistan sarà esattamente quello che è oggi con la differenza che i talebani saranno più forti e ci saranno state altre vittime da piangere.
E' brutto a dirlo, ma è così. E tutti lo sanno facendo finta di non sapere.