Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Ci siamo!

giovedì 5 luglio 2012

Dai giornali riceviamo e pubblichiamo:

Dopo anni e anni di frenetiche ricerche, dopo una caccia che ha occupato a tempo pieno le equipes di centinaia di scienziati sparsi nei laboratori di tutto il mondo, ecco la notizia che viene a sconvolgere irrimediabilmente le nostre vite: ad imperituro scorno degli scettici e dei disfattisti sempre pronti a schernire gli immani sforzi che, nel silenzio ottuso dei media, i nostri scienziati portano avanti tra mille difficoltà ed amarezze... ebbene, è sicuro: il bosone di Higgs esiste!
"E' proprio lui, ne sono sicuro" scrive il prestigioso quotidiano IlSole24 ore, e poi precisa: "Se non è lui è qualcosa che gli assomiglia in maniera stupefacente"; "Bando agli scetticismi fuori luogo" taglia corto "la Repubblica" (nelle pagine dedicate alla scienza, tra la reclame di un dopobarba e i necrologi), "il bosone di Higgs è fra di noi e niente sarà più come prima".
Ma cos'è questo bosone di Higgs? (a proposito: si raccomanda, ora e per sempre, di nominare correttamente l'oggetto in questione. Troppo spesso si sente dire, a proposito della celebre particella e del suo scopritore, "Sai, quel busone di Higgs....". Ribadiamo quindi la giusta denominazione: bosone di Higgs. E speriamo di non dover tornar più sull'argomento).
Gli scienziati, intervenuti ad una conferenza stampa per delucidare noi profani, ci hanno dato la risposta: "Il bosone, detto di Higgs dal suo ipotizzatore, è la particella che spiega perché l'Universo esiste. E' il bosone che dà consistenza alle cose. La chiamano anche "la particella di Dio" proprio per questo. Insomma se non si fosse trovato il bosone c'era da ammattire a capire come aveva fatto a nascere l'Universo".
Certo, ho pensato, la scoperta è grandiosa. Uno si guardava intorno, vedeva i monti, il mare, la luna, il sole, le stelle e si chiedeva, titubante: "Ma l'Universo come fa ad esistere se non hanno mai trovato il bosone di quel Higgs? E se non lo trovassero? (il bosone) Allora l'Universo non potrebbe esistere. E io dove sono? Sono sicuro di essere qui? Cosa ho mangiato oggi a pranzo?" e via con le pensesse, sbroccando.
"Beh, ora che è stato trovato il bosone, c'è da star tranquilli" ho pensato e per far vedere che avevo capito a fondo di cosa si trattava nonché per dare nuovo impulso all'intervista, ho domandato: "Ma come avete fatto a scovarlo?" (il bosone, ovvio). "Beh, amico mio" ha risposto con un sorriso di condiscendenza il vecchio astrofisico, "pensi solamente che ci sono voluti 40 anni di ricerche portate avanti da centinaia di scienziati e una spesa di 800 miliardi di euro (all'anima! ho pensato). Ma ne è valsa la pena. Abbiamo provocato milioni di collusioni tra particelle nei nostri laboratori e alla fine abbiamo visto il busone. Era proprio lui, quello di Higgs, quello che cercavamo da anni. E adesso il mondo sarà diverso. Per tutti." ha poi concluso tra gli applausi dei numerosissimi giornalisti presenti.
"Naturalmente.." stavamo già per uscire ma abbiamo sentito che lo scienziato aveva ancora qualcosa da dirci. Ci siamo fermati ad ascoltarlo. "Naturalmente c'è ancora molto da fare. Innanzitutto dobbiamo scoprire da dove vengono tutte quelle particelle scontrandosi con le quali si è formato il bosone di Higgs. Chi ce le ha messe? Da dove vengono? Capirete che si tratterà di una scoperta fon-da-men-ta-le. La scoperta delle scoperte". Si è asciugato la fronte. Nell'aula si era fatto un silenzio irreale. Poi, alzando fieramente il viso come a sfidare le avversità del Fato e della Natura, il vecchio scienziato ha proseguito: "Ma noi lo scopriremo! Scopriremo i segreti dell'Universo! Ci volessero altri trenta, o trecento, o tremila anni, noi lo scopriremo! Ci volessero altri mille, o duemila, o ventimila miliardi di euro, noi lo scopriremo!".
Applausi a scena aperta; lampi dei fotografi; vecchi cronisti che piangevano dall'emozione. "Beh, potrò dire che io c'ero!" ho pensato fieramente apprestandomi ad uscire dalla stanza.
Sono uscito in strada che il cuore mi batteva in gola dall'emozione. Giunto al punto dove avevo parcheggiato la macchina ho visto che qualcuno me l'aveva ammaccata. Mi sono guardato intorno: niente; nessuno aveva visto. Il faro anteriore sinistro era rotto. Mi avevano fatto anche la multa per divieto di sosta: 80 euro. Ci credereste? Non me n'è importato nulla. Sono salito in auto a cuor leggero (e con un faro in meno). "Che m'importa?" pensavo "da domani la mia vita cambierà. Ora che c'è quel tal bus... bosone di Higgs (ho fatto, riprendendomi) niente sarà più come prima". E ho ingranato la marcia.