Ma cos'è questo bosone di Higgs? (a proposito: si raccomanda, ora e per sempre, di nominare correttamente l'oggetto in questione. Troppo spesso si sente dire, a proposito della celebre particella e del suo scopritore, "Sai, quel busone di Higgs....". Ribadiamo quindi la giusta denominazione: bosone di Higgs. E speriamo di non dover tornar più sull'argomento).
Gli scienziati, intervenuti ad una conferenza stampa per delucidare noi profani, ci hanno dato la risposta: "Il bosone, detto di Higgs dal suo ipotizzatore, è la particella che spiega perché l'Universo esiste. E' il bosone che dà consistenza alle cose. La chiamano anche "la particella di Dio" proprio per questo. Insomma se non si fosse trovato il bosone c'era da ammattire a capire come aveva fatto a nascere l'Universo".
Certo, ho pensato, la scoperta è grandiosa. Uno si guardava intorno, vedeva i monti, il mare, la luna, il sole, le stelle e si chiedeva, titubante: "Ma l'Universo come fa ad esistere se non hanno mai trovato il bosone di quel Higgs? E se non lo trovassero? (il bosone) Allora l'Universo non potrebbe esistere. E io dove sono? Sono sicuro di essere qui? Cosa ho mangiato oggi a pranzo?" e via con le pensesse, sbroccando.
"Beh, ora che è stato trovato il bosone, c'è da star tranquilli" ho pensato e per far vedere che avevo capito a fondo di cosa si trattava nonché per dare nuovo impulso all'intervista, ho domandato: "Ma come avete fatto a scovarlo?" (il bosone, ovvio). "Beh, amico mio" ha risposto con un sorriso di condiscendenza il vecchio astrofisico, "pensi solamente che ci sono voluti 40 anni di ricerche portate avanti da centinaia di scienziati e una spesa di 800 miliardi di euro (all'anima! ho pensato). Ma ne è valsa la pena. Abbiamo provocato milioni di collusioni tra particelle nei nostri laboratori e alla fine abbiamo visto il busone. Era proprio lui, quello di Higgs, quello che cercavamo da anni. E adesso il mondo sarà diverso. Per tutti." ha poi concluso tra gli applausi dei numerosissimi giornalisti presenti.
"Naturalmente.." stavamo già per uscire ma abbiamo sentito che lo scienziato aveva ancora qualcosa da dirci. Ci siamo fermati ad ascoltarlo. "Naturalmente c'è ancora molto da fare. Innanzitutto dobbiamo scoprire da dove vengono tutte quelle particelle scontrandosi con le quali si è formato il bosone di Higgs. Chi ce le ha messe? Da dove vengono? Capirete che si tratterà di una scoperta fon-da-men-ta-le. La scoperta delle scoperte". Si è asciugato la fronte. Nell'aula si era fatto un silenzio irreale. Poi, alzando fieramente il viso come a sfidare le avversità del Fato e della Natura, il vecchio scienziato ha proseguito: "Ma noi lo scopriremo! Scopriremo i segreti dell'Universo! Ci volessero altri trenta, o trecento, o tremila anni, noi lo scopriremo! Ci volessero altri mille, o duemila, o ventimila miliardi di euro, noi lo scopriremo!".
Applausi a scena aperta; lampi dei fotografi; vecchi cronisti che piangevano dall'emozione. "Beh, potrò dire che io c'ero!" ho pensato fieramente apprestandomi ad uscire dalla stanza.
Sono uscito in strada che il cuore mi batteva in gola dall'emozione. Giunto al punto dove avevo parcheggiato la macchina ho visto che qualcuno me l'aveva ammaccata. Mi sono guardato intorno: niente; nessuno aveva visto. Il faro anteriore sinistro era rotto. Mi avevano fatto anche la multa per divieto di sosta: 80 euro. Ci credereste? Non me n'è importato nulla. Sono salito in auto a cuor leggero (e con un faro in meno). "Che m'importa?" pensavo "da domani la mia vita cambierà. Ora che c'è quel tal bus... bosone di Higgs (ho fatto, riprendendomi) niente sarà più come prima". E ho ingranato la marcia.