Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

LA POSTA DEL BIRI. Sciaboletta

martedì 22 marzo 2011

Preg/mo Signor Biri,
allora, senza nemmeno rendercene conto, eccoci in guerra con la Libia (pare). Senza dubbio chi ha preso questa difficile decisione l’ha ponderata bene. O no?
Filiberto De Concedis
Risponde il Biri:
“Caro Filiberto,
cavolo se l’ha ponderata bene! Secondo gli obiettivi che si prefiggeva direi: benissimo! Lì (nella stanza dei bottoni intendo) non c’è mica Miccìo! (mitico personaggio eponimo di persona sciocca, ignorante, inetta e non degna di considerazione). Lì tutti cervelloni, tutte persone che hanno studiato, che conoscono i sentimenti della Nazione che rappresentano e che sanno considerare sia i rischi che si corrono sia i vantaggi che si possono ricavare da una decisione importante. E così in poche ore dopo aver studiato attentamente lo scenario politico attuale e quello presumibile futuro, hanno dato uno sguardo alla situazione economica, finanziaria e geopolitica italiana e, dopo aver ben esaminato i pro e i contro per il popolo italiano, le aziende italiane, i sentimenti italiani e gli interessi italiani, hanno preso la decisione più efficace, la sola possibile tra tutte quelle a disposizione per lo scopo che evidentemente si erano prefissi e cioè: fare il massimo danno all’Italia, alle sue industrie e alla sua gente; metterne a repentaglio l’economia, la cultura e le finanze; pregiudicare i suoi fabbisogni energetici; dare un colpo alle speranze di uscire dalla crisi; evidenziare platealmente la nostra incapacità di prendere decisioni autonome e vantaggiose per gli interessi della Nazione; promuovere, agevolare e incentivare il previsto, e a questo punto inarrestabile, tsunami migratorio che sta già cominciando ad intaccare il concetto stesso di Italia come Nazione libera e indipendente (alla faccia del falso Anniversario testè demenzialmente festeggiato).
Non aveva forse il raìs (un dittatorello da operetta tragica, afflitto da megalomania sanguinaria ma ormai considerato sostanzialmente innocuo al punto da esser dichiarato addirittura: “amico”) il diritto di cercar di reprimere una rivolta armata sul suo territorio? Chi avrebbe fatto diversamente al posto suo, sia pure si fosse trattato di uno stato “democratico”? Cosa fece l’Inghilterra nelle Falkland? E gli USA a Grenada? E’ stata istituita la “no fly zone” sulla Cina quando i cinesi hanno massacrato il popolo tibetano? Che succederebbe se domani una fazione politica impugnasse le armi e scendesse in strada per cercar di rovesciare il Governo? Come si comporterebbero i governanti? Non avrebbero il diritto di difendersi? E gli altri Stati avrebbero sarebbero legittimati ad intervenire militarmente a favore dei rivoltosi? In nome di che, di quale diritto, di quale ragione? E chi sono poi questi rivoltosi, definiti subito da tutti gli ex-pacifisti “combattenti per la libertà”, “popolo in armi per la democrazia”, e anche “partigiani”? Ma chi l’ha detto (loro no) che, se, come è ormai inevitabile, prevarranno, porteranno in Libia la democrazia, l’uguaglianza tra uomini e donne, la separazione tra stato e religione, la difesa dei diritti umani e la libertà d’impresa? E se (come, più che probabile, è certo), portassero invece al potere il fondamentalismo, la repressione, l’oscurantismo, il supporto al terrorismo internazionale? Chi li ha armati? Perché ci siamo mossi a loro difesa senza accertarsi chi sono, cosa vogliono, chi sono i loro leaders, cosa si prefiggono, da dove vengono?
Nonostante il nostro leader (mi riferisco a Napolitano ovviamente: il Berlusca, occupato a difendersi dai processi bunga-bunga e preoccupatissimo per gli ultimi risultati del Milan in campionato, ha abdicato di fatto a comportarsi da Presidente del Consiglio) venga a raccontarci che “non è una guerra” e che “non si poteva fare altrimenti” una decisione autonoma l’abbiamo presa: quella di abdicare al ruolo di partner privilegiato con la Libia consegnandolo di fatto alla Francia.
E poi c’è il problema migrazione. Quella che con Gheddafi si poteva sperare potesse essere una migrazione “dolce” e controllabile, si appresta a diventare la più grande calamità che l’Italia abbia mai conosciuto: un vero e proprio tsunami dal quale, a differenza di quello che ha colpito il Giappone che, c’è da giurarci, tra cinque anni sarà più forte di prima, non ci riprenderemo più. Milioni di nord africani provenienti da tutte le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo si dichiareranno “libici” per avere lo status di rifugiati di guerra; queste persone arriveranno in Italia per restarci e noi (non la gente: chi comanda), per far vedere che non siamo “fascisti” e che ci distinguiamo dai “leghisti”, non potremo farci niente. Quelli che arrivano sono tutti uomini, la maggior parte giovani, e pronti a tutto. Non sanno far niente o quasi ed esauriti in breve tempo i pochissimi posti di lavoro ancora disponibili, si riverseranno per le strade, per le piazze, intaseranno i parchi, le stazioni, ogni spazio, ogni luogo. Vorranno mangiare, dormire,  e (scusate la franchezza) scop… (sono tutti maschi e adulti); avranno bisogno della nostra assistenza medica, vorranno luoghi per professare la loro religione, prima o poi si opporranno ai nostri usi, al nostro stile di vita, ai nostri simboli religiosi… Ci colonizzeranno, ci impoveriranno e noi non potremmo farci niente mentre la Francia, l’Inghilterra, la Germania staranno a guardare. Con le nostre sole forze, la partita è persa. E che è persa lo dimostra anche la scellerata, ingiustificabile, stupida, autolesionista, costosissima e masochistica decisione di attaccare militarmente la Libia. Che Dio ci aiuti.
E ora, dopo l’inusitato sfogo, lascia, caro Filiberto, che ti confessi la mia meraviglia nel vedere tutti gli ex-vetero-neo-post ecc. ecc. “comunisti”, cambiare dall’oggi al domani da internazionalisti a patrioti (grazie a Napolitano e alla Festa per l’Unità (sic!)) e adesso da pacifisti a interventisti (grazie sempre a Napolitano e alle sue esternazioni).
Ma come: gli aerei che bombardano i libici partono dalle nostre basi e non si vede uno straccio che è uno di tutti quei variopinti cenci multicolori (chiamati orgogliosamente “bandiere della Pace) che non più di tre anni fa sventolavano ai balconi dei progressisti-pacifisti-solidali e “culturalmente avvantaggiati” compagni d’antan? Nessuno che protesti, nessuno che si chiami fuori? Nessuno che dice che si tratta di una bella “carognata” anche nei confronti di un mascalzone delinquente come Gheddafi che, occorre ricordarlo, fino a ieri era stato accolto, omaggiato e salutato da tutti i capi di governo che si sono succeduti alla guida dello Stato come un vero amico dell’Italia?
Qualcuno si preoccupa perché teme (“teme” !), che la gente si stia allontanando dalla politica. Datemi uno straccio di ragione per non farlo!!

Postilla
Proprio ora la TV ha detto che il nostro ineffabile Ministro degli Interni (stante la perdurante assenza del Cav sul ponte di comando di una nave che affonda) ha annunciato che le Regioni, le Provincie e i Comuni, interpellati al riguardo, si sono detti pronti ad accogliere 50.000 migranti. Il Ministro, facendo come Napolitano che una settimana fa dichiarò “nessun vittimismo e nessun allarmismo” sul problema (probabilmente considerato una esagerazione) dei cosidetti “migranti”, ha detto che la cifra di 50.000 accoglienze risolverà l’emergenza degli arrivi dal Nord Africa, facendo finta di non sapere che 50.000 arriveranno in un mese! In un anno, stando così le cose, gli arrivi si conteranno nell’ordine delle centinaia di migliaia (anche se le TV e i giornali progressisti non ce lo diranno mai), e quando saranno arrivati nessuno potrà scacciarli! L’Italia, senza una politica di dissuasione e di respingimenti diventerà tutta una grande Lampedusa! Chi ha a cuore le sorti della nostra Nazione, così tanto esaltata in occasione dellla bischerata dell’Anniversario, si svegli! Lasci perdere lle ideologie e le convenzioni del "political correctness"! Domani sarà tardi! Svegliatevi ora! Svegliamoci tutti!”

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