"E' ormai acclarato che le forze politiche italiane non riescono a proporre persone all'altezza della gravissima situazione economica e sociale. I loro parlamentari non solo non riescono a partorire una sola idea, una legge, una manovra economica che vada nella direzione di cui il popolo ha bisogno, ma non sono capaci neppure di esprimere un governo capace di risolvere i malanni che colpiscono l'Italia. Alla prova dei fatti si rivelano ineluttabilmente (quando non siano corrotti, collusi o semplicemente ladri) pasticcioni, incapaci, velleitari, asini. E spesso dannosi. E questo a prescindere dai vari schieramenti; tutti coloro che sono stati eletti negli ultimi anni, siano essi di destra o di sinistra, siano uomini o donne, siano giovani o vecchi, tònfa! Fanno danni; generano casini; non riescono a cavare un ragno da un buco. L'unico modo per impedire loro di far danno è quello di metterli in condizione di non nuocere relegandoli in una posizione che definirei di "mobbing esecutivo". Insomma, al parlamentare (deputato, senatore, ministro o politico semplice) gli diciamo (implicitamente): ti paghiamo (e tanto) purché tu stia fermo, zitto e non ti muova, essendo consapevoli che qualunque tipo di attività provenga da te non potrà che nuocere gravemente al Paese.
E' così che è nato il Governo Monti; un professore con uno staff di accademici che cerca di risollevare l'Italia facendo in pochi mesi quello che non hanno fatto i politici in diversi anni."
Devo dire che non sono d'accordo con Caio. Assolutamente. Mi dissocio nettamente da tali giudizi ingenerosi e superficiali che tendono ad alterare o a nascondere i grandi risultati ottenuti, operando spesso nelle condizioni più avverse, dai governi che hanno preceduto questo esecutivo, dove decine di ministri e sottosegretari di ogni schieramento politico, lasciando da parte ogni spirito polemico e ogni sudditanza ideologica si sono profusi per il bene comune pensando solo al benessere del popolo che li aveva eletti e disdegnando ogni favore personale e ogni facile gratificazione mediatica (e così sono a posto).
La lettera di Caio prosegue così:
"Dopo aver studiato approfonditamente tale situazione, sono pervenuto ad una conclusione che è la seguente:
-Il popolo italiano non apprezza, non onora, non rispetta, non ama, non crede né a questi parlamentari né alle forze politiche che li eleggono-
ergo,
-La stragrande maggioranza del popolo italiano sta maturando consapevolmente la decisione di non recarsi più alle urne per le prossime elezioni politiche-
A tale proposito e con tali premesse il sottoscritto ha studiato una forma totalmente nuova di legge elettorale che, se applicata, avrebbe a suo parere (se non altro) il grande merito di debellare l'astensionismo di portare alle urne folle di cittadini entusiasti, ansiosi di poter esprimere il loro voto"
Anche in questo caso il signor Caio sottovaluta in modo eclatante il sentimento comune prevalente nell'elettorato italiano il quale, lungi dal sentirsi deluso dall'esercizio del voto, non vede l'ora di recarsi nei seggi elettorali dove poter scegliere tra i diversi candidati, colui che, come è sempre successo, saprà ancora una volta guidare con mano ferma e sicura la Nazione a sempre più alti traguardi e riconoscimenti internazionali (e anche questa è fatta).
Proseguendo nella sua missiva, Caio, arriva al nocciolo della sua proposta:
"Sono attualmente due le proposte per una riforma della legge elettorale, chiamate rispettivamente mattarellum e porcellum. Con il porcellum si delega ai partiti la nomina dei parlamentari, con il mattarellum si scelgono i parlamentari tra quelli indicati dai partiti. Cosa cambia? NIENTE! (le maiuscole sono nell'originale). Infatti vanno a fare i parlamentari, e da lì i ministri, sempre le stesse persone, le incapaci! E la gente lo ha capito e non vuole più andare a votare. Ora, io ho pensato. Il problema dell'astensione crescente è che il cittadino viene chiamato a votare "per" un partito o un candidato. Cioè, viene spinto a dare una preferenza, un segno di stima, di considerazione a persone o partiti che hanno dimostrato in questi anni tutta la loro incapacità, la loro inadeguatezza. Il cittadino questo lo sa, lo avverte, e non ci sta. Resta a casa. Si astiene. Come fare per riportarlo in massa ai seggi elettorali? E come fare per evitare che a guidare la Nazione vadano coloro che sono sponsorizzati dai loro stessi partiti? Ecco la mia proposta. Una legge elettorale nuova di zecca che potrà risolvere come di incanto questi problemi. Una legge che volge verso la stabilità delle istituzioni democratiche il gradimento che gli italiani stanno dimostrando da anni verso i reality televisivi."
E qui il signor Caio viene al nocciolo della sua proposta (che io mi guardo bene dall'appoggiare o condividere).
Così prosegue:
"La mia proposta di legge elettorale prevede che ogni cittadino, dopo aver votato per un partito o una coalizione di partiti, debba obbligatoriamente indicare un nome tra quelli indicati tra i candidati di quella lista. Ma, si badi bene, non si tratterà come in passato di un voto di preferenza, bensì di un voto di disapprovazione, di disistima, di insofferenza, di disprezzo o di schifo verso colui che viene ritenuto assolutamente inadatto a fare il deputato, vedendolo assai meglio, se non proprio dietro le sbarre, impegnato in agricoltura magari nella raccolta della fava bietolaia al tempo della sua piena maturazione. Tale voto "al contrario", che nella mia proposta si chiama "sputto" non è pertanto, come nelle consultazioni tradizionali, a favore" o "per" il candidato, ma bensì assolutamente "contro" lo stesso.
Al termine della tornata elettorale saranno eletti, per ogni lista e partendo dal basso, coloro che avranno conteggiato "meno" sputti a loro sfavore, mentre, coloro che ne avranno ottenuti di più saranno (come si dice) "nominati" e dovranno pertanto uscire dal partito e rinunciare, fino alle successive elezioni, non solo ad ogni carica istituzionale ma anche e soprattutto ad ogni apparizione in pubblico. Dovranno insomma "andare a.. (omissis)". Ecco perché la mia legge elettorale si chiama "vaffarellum".
(NB. Se mi si chiede se con questa legge aumenterà il tasso di competenza, di onestà e di professionalità dei deputati devo dire onestamente che ne dubito, ma vuoi mettere il gradimento di queste elezioni presso l'opinione pubblica? Astensione ai minimi termini! Pulizia tra la classe dirigente! Non basterebbe questo a far adottare il vaffarellum come legge elettorale italiana?)"
Con questa domanda che non pretende risposta termina il sovversivo messaggio del signor Caio che ho fedelmente riportato, stigmatizzandolo e prendendone le dovute distanze, solo come esempio di quanto possono deteriorarsi le convinzioni democratiche di certe menti malate. Che qualunquismo! E inoltre; che stupidata! Votare "contro"...; "nominare" i candidati.. Roba da chiodi!
E poi (a parte tutto); come potrebbe mai funzionare un sistema elettorale come questo cosidetto vaffarellum? E' evidente a tutti che, adottandolo, al termine delle elezioni non ci sarebbe nemmeno un candidato da eleggere!
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