Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

La gaia scienza

mercoledì 29 settembre 2010

“Ma, secondo te” mi fa Dario “com’è nato il mondo?”.
Prendo fiato e tempo. Una domanda da niente, alle 9 di mattina! E io già stavo pregustando una conversazione di tutto riposo come ad esempio discutere sui risultati dell’ultima giornata di campionato, commentare il discorso di Berlusconi alla Camera o, meglio ancora, dire tutto il male che si pensa dell’ultimo gossip, quello secondo cui Corona vuol lasciare Belen per tornarsene da Lele Mora (ahò, fermi; non prendetevela con me).
Dario però fa sul serio; pretende una risposta seria. Ed io sono pronto alla bisogna:
“Dunque, all’inizio era il Verbo ed il Verbo era Dio. Dio disse: -Sia la luce! – E luce fu. Così dice la Bibbia. E non ho alcun motivo di credere, ipotizzare o supporre che non sia la verità. Soddisfatto?”.
Dario sorride, ambiguo, con un sorrisino che la dice lunga sul perché di quella sua strana domanda (strana solo perché è tremendamente complicata, per chi non crede alla Bibbia, almeno).
“Dai Biri, chi vuoi far fesso? Non mi dirai che credi “letteralmente” a quello che non-si-sa-quando, non-si-sa-chi ha scritto sulla Bibbia. Quello è un libro sacro e come tale deve, pretende di essere interpretato. E comunque oggi non siamo a millenni fa e la scienza da allora ha fatto passi da gigante. La risposta, a me, la da la scienza.”
Va a finire che mi arrabbio anche senza averne voglia. Devo andare a vedere le sue carte.
“E di grazia” domando “cosa dice la scienza al riguardo?” sapendo che come al solito il tapino, partito per incornare, si troverà lui, suo malgrado, mazziato e con le corna rotte.
Ho rilanciato la palla nel suo campo: quello la prende al volo (il gran bischero!).
“La scienza, caro Biri, dice –incontrovertibilmente- che tutto quello che conosciamo; pianeti, stelle, galassie e tutto quello che ci sta dentro, è il risultato di un immane e continuo cambiamento. Tutto in natura si evolve, tutto è in movimento. E tutto il cosiddetto Creato deriva in effetti da un unico, infinitesimale nucleo. Un nucleo in cui era racchiusa tutta l’energia sufficiente a formare tutta la materia dell’universo. Poi, ad un tratto, questo atomo (chiamiamolo così) è esploso (sai, quello che gli scienziati chiamano il Big Bang) e ha spedito da ogni parte la sua materia-energia che ha formato, a partire da quel minuscolo nucleo originario, le galassie, i soli, i pianeti ed infine la Vita”.
Se pensava di impressionarmi devo dire che si sbagliava di grosso. Tirar fuori il Big Bang per dimostrare che Dio non esiste! Dai, roba da dilettanti; o da masochisti.
“Senti Dario” gli ho fatto “Ma questo primo atomo infinitesimale, da dove veniva? O, se posso esprimere altrimenti la domanda: chi lo aveva fatto?”. Dario ha respirato profondamente; era in difficoltà e brigava per inventarsi velocemente qualche salvagente a cui aggrapparsi: “C’era da prima” ha detto poi, poco sicuro.
L’ho incalzato:
“Ah, c’era da prima. Da quanto? E perché stava lì senza fare niente? E perché ad un certo punto si è svegliato ed ha pensato di esplodere con tutto quel chiasso, gli effetti speciali e tutto il resto e combinare questo bel casino? E perché c’è un prima e un dopo? Se c’era un prima c’era qualcosa o qualcuno anteriormente al Big Bang. Non lo credi?”.
Dario ansimava (virtualmente, ovvio; in modo tutto intellettuale).
“Beh” ha farfugliato arrampicandosi sugli ultimi specchi “C’era e poi, ad un certo punto, è esploso da sé.”
“Allora era qualcosa di intelligente! E c’era da prima dello… scoppio! (proseguendo la conversazione terra terra). Beh” ho concluso “Io lo chiamo Dio. E mi pare che la scienza concordi appieno con la Bibbia. O no?”.
“Insomma non c’è bisogno di Dio!” ha esclamato Dario (che si infuria quando sa di aver torto). “La scienza dice che l’Universo si è formato da sé!”. Poi si è messo zitto, sapendo di averla sparata grossa.
Ho fatto passare un minuto prima di ribattere.
“Dario, amico mio” gli ho fatto dopo avergli messo la mano sulla spalla “Ho letto che i nativi della Terra del Fuoco pensano che la Terra è nata da un grande Uovo. L’Uovo era stato portato nel becco da un enorme pappagallo multicolore che ad un certo punto si fermò e lo posò nel cielo, su una nuvola. Poi lanciò un grido e subito una Strega ed una Principessa, venute dal mare (non chiedermi dov’era il mare se la Terra ancora non c’era) covarono a turno l’Uovo che finalmente si schiuse. Dentro c’era il mondo.”
Dario mi ha guardato in silenzio con l’aria di chi dice: “Emmbé?”.
“Allora senti che ti dico, Dario. E’ assai più facile credere all’Uovo dei nativi della Terra del Fuoco che al fatto che l’Universo si sia fatto da sé, senza alcun intervento esterno (che io chiamo divino). E questa è anche la mia risposta alla tua domanda iniziale.”
Dario, che non è uno stupido ha replicato, calmo: “Può essere, Biri. Chissà”.
Per il momento mi è bastato.

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