Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Ma cos'è questa crisi?

venerdì 12 agosto 2011

Dopo alcune migliaia di anni (da quando esiste la Storia) in cui l'Uomo ha compiuto passi da gigante sulla via del Progresso, proprio ora che la Globalizzazione Integrale pareva (ed è) sul punto di compiersi e le Potenze Occidentali si dannano per diffondere a destra e a manca i semi meravigliosi della Democrazia, della Giustizia e dell'Uguaglianza Religiosa; proprio adesso che il Benessere Sociale e Solidale stava per impiantarsi definitivamente nell'Europa Unita (oltre che nell'America Puritana e Multiculturale).. ecco che: BANG!! o che è? E' arrivata la Crisi.
La gente non se ne rende conto. Si guarda intorno, smarrita. Prova a scorrere le articolesse dei giornali, a chiedere lumi agli amici considerati più informati sulla situazione... Niente. Nessuno ne sa niente. Nessuno vuol dire niente.
Ma come? ci si chiede (o almeno dovremmo chiederci): o se fino a ieri andava tutto a gonfie vele. Il Governo aveva appena rifinanziato le missioni militari all'Estero (che costano; oh, se costano! E non solo in quattrini), aveva dato il via al progetto per il Ponte di Messina, studiava di tagliare la pressione fiscale (prima della fine dell'Anno!: aveva dichiarato perentoriamente) ed ecco che, all'improvviso: Aiuto, ragazzi!! Che c'è? C'è che non ci sono più soldi. Perché? Perché i cattivi investitori esteri non ci vogliono prestare più i soldi di cui abbiamo bisogno per andare avanti e noi non sappiamo come riuscire a far cassa. (Traduzione: i nostri BTP non tirano più e se non ce li comprano non ci s'ha un soldo per far cantare un cieco; per renderli ancora appetibili dobbiamo pagare più interessi e così facendo va a finire che tutta la ricchezza prodotta dalla Nazione va a finire in interessi pagati ai Paesi esteri).
Cosa è successo? Chi è stato? Come, è perché? Di chi è la colpa? (Uno vorrebbe che qualcuno rispondesse a queste domande...)
La risposta arriva a stretto giro di posta con interviste reticenti e autoassolventi dei membri della Casta. La risposta è la seguente (con varie sfumature): "La colpa non è di nessuno e se è di qualcuno non è nostra". Dicono tutti così. Proprio tutti.
Si fanno le domande (poche, impaurite, vaghe) ai vari ospiti dei telegiornali e pare di rivedere un nastro già visto e appena riavvolto.
Il Governo e la Maggioranza (la Maggioranza! Ma di che?) danno la colpa rispettivamente a: I Governi precedenti (dell'altra parte politica), la Congiuntura Economica, le Borse, le Agenzie di rating, le Banche, la Mafia, la Germania, la Francia, la Cina e, dulcis in fundo, l'onnipresente Facebook.
L'Opposizione dà la colpa a: Il Governo in carica.
La gente non ci si raccapezza; avverte solo un puzzo di fregatura che la dice lunga sui rimedi che "Gli Innocenti" (così si autodefiniscono quelli della Casta dominante) si apprestano a varare.
Che poi hanno due soli requisiti: far pagare agli altri (la gente normale) i danni che loro (quelli della Casta) hanno provocato.
E così prepariamoci ad allentare, ancora una volta, i cordoni del borsellino.
Se così facendo la Crisi sarà sconfitta, vedremo sfilare ancora in TV i soliti noti a dirci quanto sono stati bravi (loro! non noi che abbiamo pagato!), se invece la Crisi continuerà daranno la colpa a qualche cosa di imprevisto (oroscopo? macchie solari? effemeridi sfavorevoli?) e andranno a godersi i loro immeritati guadagni da qualche parte lasciando volentieri il timone del comando a qualche altro incapace che ci martirizzerà con misure ancora più dure, velletarie e inefficaci delle loro.
"Ma tu sei troppo pessimista! (li sento di già, i commenti). E poi, che proposte avresti, sentiamo un pò".
Calma, calma per favore. Innanzitutto non sono io a dover fare proposte per risolvere questa popò di Crisi Mondiale. Ce l'abbiamo o no una Classe Dirigente? (Io penso di no, ma sorvoliamo). Dovrebbe essere lei, la Classe Dirigente che, una volta che ha sbagliato ogni previsione non prevedendo non dico la Crisi, ma addirittura ipotizzando il Risanamento dello Stato entro 3 anni (Il Risanamento!! Entro 3 anni!!); dovrebbe essere lei, la Casta insomma, a trovare modi e mezzi (ma che non siano sempre e solo i "nostri" mezzi) per sconfiggere la speculazione internazionale.
Ovviamente non ci riuscirà. Nessuno può riuscirci. Perché la Storia parla di declino irreversibile dell'Occidente e la Storia non può essere cambiata. Solo, ho un sogno. Nel sogno vedo tutti i parlamentari, i governanti, il Presidente della Repubblica, i Presidenti delle Commissioni e quelli delle Camere, e poi i portaborse, i segretari, gli esperti economici, i gruppi consiliari, i gruppi parlamentari, i deputati europei e chi più ne ha più ne metta, li vedo, dicevo, sfilare in corteo per le vie principali della città, e, in diretta televisiva e in HD, li vedo presentarsi uno per uno davanti alle telecamere a dirmi (a me, ma anche a te, a tutti quelli che "veramente" sono vittime della situazione): "Scusami tanto ma non sono stato all'altezza della situazione". Poi, senza clamore, ordinatamente e in silenzio, vedo il lungo corteo muoversi verso il porto (nel mio sogno la mia città ha un porto) dove tutti salgono la scaletta per essere imbarcati (muniti di un biglietto di sola andata) su un transatlantico (nel sogno lo vedo già,  bello grosso come ci vuole) che, lévate le ancore, si dirige in mare aperto e sparisce, presto, oltre l'Orizzonte.

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