Ero, come si dice, partito in tromba non appena l'avevo incontrato; Dario era rimasto stupefatto. Incredulo. Basito.
"Ma che diavolo... Ma che ti prende?" Riuscì a dire, a fatica, dopo quindici secondi buoni: "Hai bevuto, così, di mattina?" Era il suo modo per prender tempo e venire a vedere la mia mano.
"Macché bevuto.. Dario, amico mio, questa volta ce la farete, anzi, se è vero quello che si dice, ce l'avete già fatta. Il Cavaliere è bell'e fritto e tutti i tuoi amici che ho già nominato (quelli progressisti, antiimperialisti ecc. ecc.), più Napolitano, Fini, la Faccio, Santoro, Travaglio, Melis, Scalfari, Grillo e chi più ne ha più ne metta, e tutti i bamboccioni, e i fannulloni e tutti i magistrati che non vogliono i processi brevi ma li auspicano lunghi, lunghissimi... ebbene, tutti, ma proprio tutti, possono già organizzare i festeggiamenti.
E' ufficiale: il Cav sta per alzare bandiera bianca, Dario. Dimissioni. E poi, a pensarci bene, chi glielo fa fare?
Soldi non gliene mancano certo, e nemmeno tutto ciò che i soldi comportano e l'età, insomma, l'età è quella che è.
Devi ammettere che lui ci ha provato a scalfire il Sistema (sai di cosa parlo: la cosidetta Magistratura Democratica, i ciggiellini, le coop rosse o rosate); ci ha provato ma non ci è riuscito. Nessuno ci sarebbe riuscito. E ora poi, oltre alle campagne diffamatorie, alle multe miliardarie, alle chiamate in giudizio, al gossip, alla satira più o meno volgare, alle minacce e all'odio che si respira ovunque lui venga nominato, ora dicevo, ci sono anche i lanci di oggetti in faccia. E non basta. Ci sono anche le diffide a seguire. Dopo averlo accusato di essere il mandante del suo attentato (non è colpa di Tartaglia se lo ha aggredito, è il Cavaliere che è Berlusconi..) arriva la diffida di Scalfari sul suo tazebao così tanto ammirato dai commies nostrani che gli intima (al Cavaliere) a non provarsi a farsi vedere con il viso insanguinato (a "fare la vittima" come dice la Bindi) perché è ovvio che sarebbe un palese tentativo di strumentalizzare una vicenda privata a scopo elettorale. E ora c'è l'ultima trovata. Dato che il Nostro potrebbe anche sopravvivere ai processi, agli attentati, alle calunnie e a tutti i tentativi di sbalzarlo di sella, ecco che il Napolitano di tutti noi si è inventata la cosidetta (e finora inaudita) maggioranza condivisa. Insomma la maggioranza (questa maggioranza; quelle precedenti potevano procedere in maniera tradizionale) può legiferare solo se le leggi che si propone di far approvare sono "condivise" dalla minoranza. Hai sentito bene! Le leggi varrebbero solo se approvate da coloro che hanno perso le elezioni!
Beh, a questo punto lo capisco, il Cav.
Una bella villa alle Seychelles, contornato da belle donne e da un panorama invidiabile e gli ultimi anni della sua vita potranno scorrere senza più tante preoccupazioni. Io farei così. I suoi avversari avranno carta bianca e non lo rimpiangeranno di certo. E poi, dopo la sua morte, potranno sempre riabilitarlo. Qualcuno, ci scommetto, arriverà a dire che insomma, in certe circostanze, non tutti ma alcuni della sinistra e dell'ANM non si comportarono correttamente nei suoi confronti".
Dario aveva ascoltato attentamente senza sapere come prendere quello che avevo appena detto. Sul serio? Provocazioni? Voglia di discutere?
"Purtroppo non credo che il Berlusca lascerà" ha detto dopo aver riordinato le idee "E' un duro. E poi, come diceva Andreotti, che se ne intendeva: il Potere logora chi non ce l'ha".
L'ho guardato con aria estasiata:
"Tu l'hai detto" gli ho fatto sorridendo sotto i baffi (che non ho).
Dario ci è rimasto come un baccalà.
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