Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

C'è Cretino e cretino

mercoledì 26 gennaio 2011

Che mi giravano le balle, a Dario, che è un po’ grezzo, gli ci volle un po’ a capirlo, ma alla fine ci arrivò.
Questa volta fu lui quindi a trovarsi nella insolita situazione di chiedermene il motivo per cercare di consolarmi, se del caso, in nome della nostra mitica amicizia.
“Amico mio” gli feci, sconsolato, dopo aver nicchiato alquanto a rispondere; “che devo dirti? Proprio oggi ho avuto una rivelazione che nella sua veridica crudezza (e che sia vera non ho diritto di dubitarne visto e considerato il prestigio di chi l’ha enunciata) mi ha aperto gli occhi e mi ha svelato che, tutto quello che credevo di essere e quel poco che pensavo di valere, era in realtà solo un paravento di parole con il  quale cercavo di nascondere la pochezza della mia esistenza. Ebbene sì, Dario: non sono quello che penso di essere e nemmeno quello che tu pensi che io sia. In realtà, nonostante mi atteggi a persona abbastanza colta, abbastanza equilibrata, abbastanza normale e molto, molto disincantata, devo prendere atto che non sono che un cretino, un Cretino con la maiuscola, anzi “Il” Cretino per antonomasia. E non posso farci niente. Mi metterei a piangere…”.
Dario era impietosito per il mio caso, ma non capiva. Voleva saperne di più.
“Ma Biri, come puoi pensare una cosa simile… Ma da dove viene questa panzana, chi te l’ha detta, per quale motivo, su quali basi… Sono sicuro che si tratta di un malinteso, forse hai capito male le frasi che ti hanno offeso, forse non si riferivano a te.. Insomma una ragione ci deve essere. Un ragione razionale, voglio dire. E smettila di prendertela. Su” ha fatto poi “raccontami come è andata”.
Ho aspettato a rispondere al mio amico, anche per fargli vedere che mi sentivo ferito veramente. Poi gli ho raccontato quello che mi era successo.
Beh, come l’ho detto a lui, posso dirlo anche a voi. Dovete sapere che da anni non solo non compro; non solo non leggo; ma nemmeno sfioro le pagine di alcuni giornali che, stranamente, sono considerati da parecchi (e non tutti stupidi), come i più autorevoli quotidiani che vengono stampati nel nostro martoriato (moralmente) Paese. Non lo so il perché di quel ribrezzo; sarà colpa della consistenza della carta, o forse è il formato delle pagine che mi disgusta.. chi lo sa? Un mio amico psicoanalista, interrogato al riguardo, ha ipotizzato che forse una volta, quando ero piccolo, mi macchiai le dita con l’inchiostro di uno di quei giornali fresco di stampa e da allora il mio Io (o il mio Ego?) mi protegge con una repulsione incontrollata che mi impedisce, di fatto, non solo di sfogliare, ma anche solo di avvicinarmi a quei prestigiosi quotidiani che, giustamente, sono assurti a campioni della completezza, della libertà e dell’imparzialità dell’italica informazione. Non do molto credito alla psicoanalisi ma forse la diagnosi, nel mio caso è giusta; forse il motivo per cui il mio subconscio mi impedisce di leggere, o di sfogliare, o anche solo di toccare, giornali come “La Repubblica”, o “Il Fatto”, o “La Stampa” è che ho paura, a farlo, di sporcarmi le mani. Come allora.
Beh, fatte queste premesse è stato veramente inspiegabile che ieri, al bar, vedendo una copia del “Fatto” spaparazzata su un tavolino, mi sia preso il tic di andare a sfogliare quel giornale. Sapete, non avrei dovuto farlo. Su una delle prime pagine non ho potuto fare a meno di leggere l’incip di un’articolessa dove il giornalista chiedeva preoccupato a Camilleri (quello del commissario Montalbano, proprio lui) come si spiegasse che gli elettori del PDL, stante un recentissimo sondaggio effettuato proprio dai giornali anti-Berlusca,  restassero tetragoni nel continuare il loro errore nonostante le disavventure pecorecce che si sono scatenate sul premier e continuassero a mantenergli inalterata la loro fiducia. “Al punto che” puntualizzava scandalizzato il Fatto “in caso di nuove elezioni non sarebbe esclusa un’altra vittoria del Cavaliere”.
Beh, visto da chi è all’opposizione, il sondaggio si prestava ad una analisi stimolante. Ho continuato a leggere l’articolo: dopotutto io, pur non essendo come è noto, simpatizzante di nessun partito, l’ultima volta guardatomi intorno (ma specialmente a sinistra) e registrato il vuoto assoluto, rifuggendo l’”horror vacui” non potei che dare il mio voto al Cavaliere. Feci male? Feci bene? Non lo so. Me lo ha spiegato Camilleri, il perché di quella scelta. Il fatto è, scrive il famoso giallista, che ogni elettore del PDL è fondamentalmente un cretino. Frastornato dalle lunghe ore passate davanti alla TV a vedere il Grande Fratello e la Corrida o a sbavare davanti alle gambe delle veline di Striscia la Notizia, ormai ha rinunciato a qualunque riflessione critica e, impermeabile alle circostanziate denuncie di Santoro, Floris e Lerner, invece di ravvedersi e rifiutare il berlusconismo in blocco (come qualunque persona “intelligente” farebbe) gettandosi anima e corpo con entusiasmo sotto la colta leadership di Vendola, o di Bersani, o di Di Pietro, ecco che lui continua, come niente fosse, a votare per il Duce d’Arcore. Oltre che cretino, proseguiva poi Camilleri, chi vota per il PDL (e quindi per il Berlusca), è anche un criminale perché perdona, o sottovaluta, o scusa tutti i millanta reati che il Cav commette quotidianamente e questo si può spiegare solo con l’Ignoranza che obnubila le menti degli elettori del Cav. Ignoranza e Cretinismo sono il patrimonio intellettuale che sta alla base del successo del PDL, proseguiva lo scrittore, ed il disimpegno è il collante della sua maggioranza mentre la la sinistra che è più colta, più intelligente, più “sociale”, e più degna di governare il Paese, deve subire la prepotenza dell’incultura della maggioranza e restare all’opposizione. L’interlocutore proseguiva dicendo che non è giusto (proprio così ha detto: “giusto”) che una maggioranza così fatta governi il Paese e che sarebbe invece giusto (proprio così ha detto: “giusto”) che la sinistra, che è una minoranza sì, ma non Cretina!, ma non Incolta! ebbene, la sinistra “dovrebbe”, governare il Paese.
Il ragionamento, sotto l’aspetto “democratico” non fa una grinza. Il potere alla Cultura e non a chi ha più voti! Non so quanti “diversamente democratici” approvano quella tesi. A me non interessa; quello che mi ha colpito è l’essere stato definito brutalmente e senza appello: Cretino.
“Vedi Dario” ho concluso “lì per lì ci ho sformato. Poi però ci ho ripensato. E lo sai che ti dico adesso? Che essere definito Cretino da un colto di tal fatta come è Camilleri non mi fa poi tanto male. Diciamo che me ne farò una ragione anche per rispetto al Commissario Montalbano le cui avventure, devo dirlo sinceramente, pur essendo io un cretino, mi piacciono. Anzi; ammiro assai più Montalbano di Camilleri stesso. E poi mi chiedo: è possibile che la creatura superi il suo creatore? Non lo so e non so nemmeno, in questo caso specifico, chi sia la creatura e chi il creatore. Siamo sicuri che è Camilleri ad aver creato Montalbano o non il contrario? Chiediamocelo. Chi sarebbe Camilleri senza il celebre Commissario siciliano? Considerando i libri senza Montalbano pubblicati dallo scrittore posso affermare: poca qualità, prosa logorroica, nessuna inventiva, roba che va bene per un pirla di scrittore, un quaquaraquà, un cretino qualsiasi che si sputtana a concedere interviste demenziali al “Fatto”. E siccome non Montalbano, ma Camilleri mi ha definito “un Cretino”; beh, ora posso dirtelo: sono quasi contento di esserlo”.


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