Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

La rivincita della Narda

lunedì 24 gennaio 2011

Dario era preoccupato; io che lo conosco fin da quando s’era bambini me ne sono accorto al volo.
“Che c’è, Dario?” gli ho fatto premuroso.
“Non mi sento tranquillo” ha sbottato lui dopo qualche secondo di silenzio.
“Riguardo a che cosa?” ho indagato “Problemi di soldi? Di salute? Problemi di lavoro?”; volevo sapere cosa era accaduto per metterlo in quello stato quasi catatonico.
“Biri, dai. Non mi far parlare. L’hai capito anche te qual è la cosa che mi preoccupa.” Ha alzato gli occhi su di me; l’ho guardato: ho capito.
“Ti riferisci al cosidetto “Scandalo Ruby”?  Se è così, te che sei di sinistra dovresti essere contento. Il cavaliere, con tutto il bailamme che è stato sollevato, con tutti gli sputtanamenti veri o presunti che vengono alla ribalta in questi giorni e dovendo fronteggiare l’artiglieria pesante della Grosse Coalition sinistrorsa messa in campo da tutta la stampa democratica, dalla magistratura notoriamente più garantista e da tutti i campioni dell’imparzialità televisiva che si chiamano Santoro, Annunziata, Fazio, Saviano, e chi più ne ha più ne metta, insomma, questa volta è un miracolo se se la cava. Tu ed i tuoi amici oppositori dovreste essere tranquilli. Non se la caverebbe nessuno contro così tanti nemici così preparati e dotati di argomenti tanto solidi e provatissimi. O no?” ho chiesto alla fine del mio discorso.
“Biri Biri.. Lo conosco il Berlusca, io…” ha fatto Dario con l’aria di uno che conosce i suoi polli e non presagisce niente di buono. “Quello è alleato del diavolo. O stai a vedere se non se la cava anche questa volta.” Poi, come parlando fra sé e sé: “No. Questa volta no. Se non si riesce a mandarlo a casa questa volta, è finita”. Ha alzato gli occhi al cielo: “Governerà a vita; anzi: governerà anche dall’aldilà!”.
“Dario, non scoraggiarti. Dai che questa volta ce la farete te e i tuoi amici a mandare in soffitta il Cav e le sue idee eversive, con quella pretesa che lui possa fare in casa sua, con i suoi soldi e con le persone che volontariamente vanno a trovarlo, quello che gli pare. Dove non poterono le elezioni, dove non arrivò l’esercizio democratico del voto, il Berlusca sarà seppellito dalle chiacchiere (vere o presunte non importa) di una ventina di sgallettate in cerca di notorietà  e quattrini. Non è una bella fine, ad esser sinceri. Non è bella per lui ma nemmeno per me che a breve dovrò risorbirmi l’ICI sulla prima casa, l’aumento dell’imposta sui BOT e decine di leggi (tenute in caldo dalla sinistra per il Grande Evento del dopo-Berlusca) che prevedono l’accoglienza incondizionata di tutti i profughi del Terzo, Quarto e Quinto Mondo, l’abolizione del matrimonio religioso, la rimozione del Crocifisso, l’esaltazione di ogni forma di omosessualità, la costruzione di moschee dovunque ci sia un ettaro di terreno libero e il sindacato unico nelle fabbriche (la CGIL). Meno male che almeno gli impiegati dell’Alitalia e i metalmeccanici della FIAT sono già sistemati: se non ci fosse stato il Cav con il cavolo che avrebbero ancora il loro posto di lavoro; e meno male che le case ai terremotati dell’Aquila sono già state costruite: senza il Berlusca sarebbero ancora nei container.. Ma tant’è.  Dove non arrivò la magistratura, Santoro, Fini e Tartaglia è bastata un po’ di Narda. E la Narda, (la sinistra questo lo sa, anche se la usa con parsimonia) se usata a proposito, ti fa vincere sempre”.
“La Narda?” ha fatto Dario. Lì per lì non aveva capito. Poi però ci è arrivato anche lui e ha scosso il capo. Ma era contento.

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