Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Lettera 1 - Indignados

giovedì 6 ottobre 2011

Riceviamo e pubblichiamo:

"Caro Biri, mi scusi in anticipo per lo sfogo che le propongo e che spero vorrà giudicare come la giusta reazione di un uomo indignato alle ingiustizie e alle sopraffazioni. Ma, mi chiedo, esiste ancora il senso del ridicolo? Esiste ancora la capacità di vergognarsi? La domanda sorge spontanea dopo aver letto sui giornali l'ultima trovata dei Signori della Krikka (NdE: forse voleva dire "Casta") per evitare o comunque ritardare la prossima, ineluttabile, resa dei conti. Sapete cosa ci vengono a chiedere? Ci chiedono di andare a votare (il referendum) per cambiare il modo di votare! No no, non è un errore: avete letto bene. E tutto questo mentre l'Italia, l'Europa, l'intero Mondo Occidentale affonda. O non c'era la crisi? O non c'era da salvare i mercati? O non c'era da proteggere i cittadini dal rischio di bancarotta? Niente: pare che la cosa più importante di cui preoccuparsi sia il modo in cui saremo chiamati a votare la prossima volta che si terranno le elezioni. Si parla di scegliere tra (udite udite!) Mattarellum e Porcellum!! No, non sono nomi demenziali di un latinorum alla Totò, e lorsignori non sono (almeno non ufficialmente) dei pazzi irresponsabili o degli allegri giocherelloni; pensano proprio che tutti noi (con questi chiari di luna! con le fabbriche che chiudono! con i soldi che mancano!) si stia lì a pensare se sia meglio votare un Partito e lasciare a questo la scelta dei nomi da eleggere, o votare direttamente gli stessi nomi che ci verranno indicati da quel Partito. Fanno finta di non sapere dove si trovano, si comportano come lo struzzo che mette la testa sotto terra per non vedere che le preoccupazioni dei cittadini sono ben altre: se domani avremo ancora il posto di lavoro, se ci pagheranno ancora le pensioni, se le banche ci renderanno indietro il (nostro) denaro... Ma loro, con le loro pensioni d'oro al sicuro nei Paradisi fiscali, con i loro intoccabili privilegi, con le loro auto, le loro amanti, le loro ville a che pensano? A garantirsi ancora la poltrona indicandoci come votare! Votare in un modo o nell'altro purché la loro vita, i loro privilegi, il loro potere non venga toccato! Ma per chi ci prendono? Pensano forse di poter tornare di nuovo a trent'anni fa, a poter far finta di niente, speranzosi del loro ricco status quo e nella certezza che il popolo-bue si dimenticherà ancora una volta delle loro malefatte? Sono proprio sicuri che anche questa volta riusciranno a nascondersi dietro tutti quei paroloni senza senso che ogni giorno ci riversano addosso dalle pagine dei giornali e dalle televisioni? Sicuri che anche questa volta ci dimenticheremo di tutto il male che ci hanno fatto (chi è che ci ha ridotti così se non loro?) e non voteremo all'unanimità per il Randellum? (sulle loro teste).
Grazie per l'ospitalità."
Lettera firmata

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Risponde il Biri:
Caro xxxxxxxxxxxxxxxx (nominativo omesso in ossequio alla privacy); 
ti ringrazio per aver voluto farmi partecipe delle tue perplessità in merito ai sistemi elettorali proposti ma devo dirti, forse deludendoti, che non condivido la tua lettera. 
Come potremo infatti garantire la Democrazia in questo Paese, senza un Classe Dirigente illuminata e devota alla sensibilità, alla Storia e alla Cultura popolare che, applicando la lettera e lo spirito della Costituzione, possa interpretare le legittime aspirazioni dei suoi cittadini, ricercando, proponendo e, ove necessario, modificando costruttivamente le direttive emerse nel sempre necessario dibattito civile e democratico le quali, benché portatrici di istanze culturalmente diverse, possano alfine convergere in una sintesi perseguibile (anche se non sempre aprioristicamente e acriticamente accettabile) da proporre, se necessario, anche nei più alti consessi internazionali nell'intento prioritario di non disperdere la carica vitale ed innovativa in vuoti esercizi retorici e accademicamente irrilevanti ma bensì di portar ad emergere gli irrinunciabili bisogni che, derivanti dalle molteplicità individuali costituenti l'unica nostra particolare (benché non egoisticamente autonoma) identità nazionale, possano al contempo incontrare e convergere in talune affinità identificative esplicantisi, più favorevolmente, laddove i singoli inalienabili interessi comuni riescano a trovare più favorevoli possibilità decisionali nell'ambito di un civile confronto anche aspro ma costruttivo nella misura in cui interpreti ed interagisca con lo spirito vitale che animò i nostri Padri, (allorquando, perseguendo e ritrovando al di là delle consuetudinarie prassi, l'energico ed illuminante desiderio di sinergie creative che sole poterono, libere da misere salvaguardie di ormai logori interessi costituiti, dare legittimo vigore alle nascenti e mai sopite aspirazioni che culminarono nell'Alba radiosa del Risorgimento) che mai, ricordiamolo, immaginarono o agirono per sminuire, delegittimare o stigmatizzare l'importanza cruciale di una rappresentatività sempre più universale formata e insediata mediante l'ineludibile esercizio della delega responsabilmente data e da altrui accettata con il suffragio che, solo, può rappresentare l'Investitura Suprema di coloro che sono chiamati così a dare voce alla Volontà Popolare (nella misura in cui un Popolo sovrano è quell'insieme di anime che, unite dal cemento formante di una Identità Nazionale, può sinteticamente, ma non meno esaustivamente estrinsecarsi nell'esercizio illimitato del Potere) di modo che dall'ampliarsi del consenso (che non può pertanto essere messo in discussione da particolari, periferiche e tutte da dimostrarsi attività poco attinenti all'Etica sempre dovuta da chi assume su di sé l'onere di un'attività dedicata al perseguimento del maggior bene comune) possa far discendere nella realtà di ognuno la percezione del.... (omissis...)... Insegnamento della Resistenza.......(omissis)......... ansia Risorgimentale di Unità Nazionale...... (omissis)..... ....Alto Monito che..... (omissis).... Imprescindibile Coesione Europea...... (omissis)..... doverosa Unità d'Intenti.... (omissis)... Carta Costituzionale.....      (omissis) ......... Massima Autorità dello Stato...... democrazia..... condivisione.... Coacervo.... Costituzione..... rappresentatività....
(continua ad libitum).

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