Missione del blog

Il Biri, il socio più anziano titolare della celebre Agenzia (*), ha l'abitudine, da anni, di annotare i suoi pensieri, le sue osservazioni e gli avvenimenti che gli accadono (anche i meno memorabili) in un taccuino che non mostra a nessuno e del quale è gelosissimo.
Ora, avuto il permesso di visionarlo, l'ho trovato per certi versi interessante (come tutto quello che concerne il Biri) e gli ho chiesto perché non lo pubblicasse in un blog. Impresa disperata: il Biri non sa usare nemmeno il telecomando del televisore, figuriamoci il computer! Impietosito ho deciso di aiutarlo e pertanto ecco qui il blog con le pagine del taccuino del Biri che potrete leggere e commentare ricordando sempre che il sottoscritto non si prende alcuna responsabilità del contenuto essendo il suo contributo solamente quello di una collaborazione tecnica e poco più.


Per saperne di più, leggere il post dal titolo: Ouverture.
R.M.

(*) L'Agenzia di Ascolto e Collaborazione Morale della quale parlerò appronditamente in un prossimo futuro su queste pagine.

Roberto Mulinacci

Sciàlla!

mercoledì 30 novembre 2011

Bersani (Gargamella per gli amici) era preoccupato; "E ora chi ci va dalla Camussa a dirgli che il Governissimo ha deciso di far cassa risparmiando sulle pensioni? SuperMario vuole alzare l'età minima per poter andare in pensione, togliere quelle di anzianità ed eliminare l'adeguamento all'inflazione per le pensioni in essere. Chi la sente quella? Come minimo indìce uno scioperone come non si è mai visto e io, che ho appoggiato Monti senza se e senza ma, ci faccio la solita figura di m...da. No no; bisogna trovare una soluzione".
Così il Segretario andò a consultarsi con Maria Rosaria.
"Sangue freddo, Garga, e niente isterismi" fu la prima cosa che gli disse Rosy quando fu messa al corrente delle sue preoccupazioni; "con la Scioperaia ci parlo io. Tu stai sciallo" gli disse per rassicurarlo usando un termine di moda che, gli avevano assicurato gli esperti massmediatici del Partitone, giovava all'immagine (e Dio sa, se Maria Rosaria ne aveva bisogno!) di una Presidentessa attenta alle istanze e ai problemi dei giovani.
Bersani respirò: finalmente questa volta sarebbe toccato a qualcun altro togliere queste castagne dal fuoco! Inspirò profondamente e uscì a passo lesto dalla stanza dirigendosi di gran carriera verso il Circolo ARCI di Pietralata dove, al termine della solita abbuffata a base di spaghetti all'amatriciana e  di carciofi alla giudìa, doveva presenziare, in qualità di ospite, al dibattito sul tema di grande attualità democratica: "Se Berlusconi è il padre di questa crisi, chi è la madre?".
Quando Maria Rosaria si trovò davanti alla Camussa e le spiegò perché sarebbe stato poco opportuno indire uno sciopero contro Professormonti sul tema delle pensioni, tutto si sarebbe aspettata meno che quella scoppiasse a ridere senza ritegno con quella gran vociona proletaria che rimbombava sulle pareti della stanza con il frastuono di dieci presse della catena di montaggio della Panda.
Dovettero passare tre minuti buoni prima che la capa dei soviet ciggiellìni, una volta ricompostasi, potesse dare alla Bindi le necessarie spiegazioni del suo comportamento così inaspettato e bizzarro.
"Tranquillo, soldato Bindi" le fece con quel tono spedito e cameratesco che la contraddistingueva fra i mosci appartenenti alla confraternita dei dirigenti sindacali, "la guerra già l'abbiamo vinta: non perderemo un'altra battaglia".
Poi fece accomodare Maria Rosaria su una larga poltrona e, ritta davanti alla Presidentessa, non perse un secondo in più per palesare il suo pensiero.
"Compagna mia" le disse suscitando nella Bindi qualche apprensione, "Posso comprendere le tue preoccupazioni. Certamente non possiamo tacere sull'attacco che Professormonti e company si apprestano a portare alle pensioni e del resto tu sai benissimo che i pensionati costituiscono il 95 per cento degli iscritti alla ciggielle ed il 100 per cento tra coloro che partecipano a quegli scioperi che spesso, a malincuore (e qui fece un sorrisetto che la diceva lunga...), sono costretta a indire. Ovvio pensare che se tutti i pensionati ritirassero la loro iscrizione al nostro sindacato, probabilmente resteremmo con la tessera solo in due: io e... (guardò la Bindi come per avere da lei un cenno di conferma ma vedendola scuotere energicamente la testa, cambiò bersaglio e proseguì, come se niente fosse) ... e il Garga.
Prese fiato, tracannò un bicchiere di barbera che si trovava come per caso sul tavolo, e proseguì: 
"Ma, pur appoggiando Monti ed il suo governo, non possiamo nemmeno permetterci di fare finta di niente o peggio di ignorare queste misure che ricadranno comunque sulla pelle dei pensionati presenti e futuri. Per questo ho deciso la linea che intendo seguire. Darò a tutti i dirigenti sindacali una direttiva che in sintesi è questa: si dirà che, pur se Berlusconi aveva già deciso di intervenire pesantemente sulle pensioni, il Governo, accogliendo la richiesta della ciggièlle ha convenuto di lasciare le pensioni come stanno. 
L'unica, piccola modifica che verrà fatta all'attuale sistema servirà per realizzare quella parità tra uomini e donne (per la quale ci siamo sempre battuti), che la cricca del governo precedente si era sempre rifiutata di fare."
Maria Rosaria non capiva. Ma la Camussa non sapeva che si profilava l'aumento dell'età pensionabile, il diritto alla pensione di anzianità portato da 68 a 73 anni, il calcolo della pensione effettuato col metodo contributivo per tutti, il blocco dell'adeguamento al costo della vita per le pensioni in essere? Non diceva niente insomma sul fatto inconfutabile che si sarebbe dovuto lavorare più anni per andare in pensione più vecchi e con meno soldi?
"Sciàlla, soldato" le disse la Camussa non appena fu messa al corrente dei suoi dubbi. (A proposito, anche la Camussa, come del resto quasi tutti i dirigenti del piddì, usava il gergo giovanilista così di moda in questi giorni. Era trendy, era cool e come ho detto era usatissimo da quasi tutti i dirigenti e affiliati al Partitone. Non ho detto: tutti; ho detto: quasi tutti. Tutti quelli di settant'anni e passa).
"La verità non è quella che è nella realtà dei fatti; la verità è quella che si dice e se noi diciamo che le pensioni non vengono toccate, questa è la verità. Del resto, amica mia, a chi ci rivolgiamo noi? A due tipi di persone: a persone che sono già disposte ad accettare la nostra versione dei fatti anche se sembra cozzare con la realtà delle cose e a persone che non sono interessate al problema. Ai milioni di pensionati iscritti al nostro sindacato cosa vuoi che importi se i lavoratori di oggi andranno in pensione più tardi e con meno soldi? Loro in pensione ci sono già e sono tutti protesi a restarci il più a lungo possibile. Quello che vogliono è continuare a partecipare ai nostri scioperi, alle nostre bellissime gite, ai nostri comizi. Col loro bel fazzolettone rosso intorno al collo quando applaudono quello che parla al microfono si sentono giovani e quando vengono inquadrati fugacemente dalle camere di RAI3 si sentono importanti. A loro basta così poco; perché mai dovrei rendere la loro vita più amara di quanto è già?"
Maria Rosaria taceva. Pensava. Ma perché mai era venuta a parlare con la Camussa proprio lei? Da ora in poi ci avrebbe mandato Bersani, almeno fino a che quello restava Segretario.
"Anzi" proseguì la Camussa che per qualche secondo era rimasta preda dei suoi pensieri, "Sai che ti dico? Domani indico un bello sciopero per il prossimo venerdì. Uno Sciopero Generale. Vedrai, sarà un successo mai visto".
Rosy non capiva:
"Uno sciopero? Ma contro chi? Per che cosa? Il Berlusca non c'è più e Professormonti ha l'immunità globale. Per cosa allora uno sciopero?".
La Camussa guardò Maria Grazia sorridendo.
"Sciopero Generale contro i Cambiamenti Climatici ed il Riscaldamento Globale!. E voglio proprio vedere chi non partecipa." annunciò con la sua voce stentorea.
Maria Grazia pensava e lì per lì restò senza rispondere.
La scosse la Camussa con quel vocione che sembrava Mangiafoco:
"Su con la vita, soldato! Ci vediamo al corteo! E sciàlla!".

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