Si dice che, con l'insediamento del nuovo Governo Monti, il premier abbia imposto il suo stile, fatto di sobrietà e austerità, anche ai suoi ministri e sottosegretari con aspetti che non hanno risparmiato la loro vita nemmeno nell'intimità. Nella fretta di poter dimostrare agli italiani che gli eccessi pruriginosi e pecorecci dell'ex-premier e del suo governo erano cosa appartenente ad un passato dove la trasgressione erotica pare non avesse risparmiato nemmeno le più alte cariche del vecchio esecutivo, pare che il Superprof abbia diramato ai suoi ministri su suggerimento dell'Inquilino del Colle (suggerimento, si badi bene, non: intromissione) una circolare assai precisa sui comportamenti da tenere nei rapporti con le persone dell'altro sesso.
Onde evitare chiacchiericci, gossip giornalistici, talk show ammiccanti e l'intromissione di magistrati d'assalto che potrebbero compromettere l'attività del governo (che, come tutti ormai sanno, è rivolta solamente al bene dell'Italia, perché l'Italia non scivoli nel baratro, per allontanare il rischio di default, ecc. ecc.) è stato fatto espresso divieto ai ministri di intrattenersi per più di 30 secondi con colleghi di sesso femminile e comunque di comunicare con essi (i colleghi e collaboratori femmine) solo per via epistolare o per e-mail.
Onde facilitare tale comportamento improntato alla sobrietà ed all'austerità, sono state scelti ministri di sesso femminile assai diversi esteticamente da quelli che ricordiamo eletti nell'infausto governo del Cavaliere. La regola montiana prescrive infatti che, in una scala di avvenenza che va da 1 a 10, possano esser candidate a cariche governative solo le donne che abbiano un coefficiente di sex-appeal tra 1 e 4 o, in subordine, che vantino un'età superiore ai 50 anni o, se inferiore, siano portatrici di gravi ed inguaribili handicap fisici tali da risultare invalidanti e deterrenti sul piano erotico.
E comunque i ministri-femmine (e assimilati) non dovranno in alcun modo vestire in modo men che austero evitando quindi scollature, minigonne, tacchi a spillo, gioielli, borsette alla moda, collant, cipria e rossetto e dovranno evitare di rivolgersi o rispondere a qualunque tipo di domanda se non in presenza di altre persone.
Quanto ai ministri (uomini), Monti in persona si è premunito di far loro un corso accelerato di come comportarsi con l'altro sesso, rimarcando puntigliosamente che si dovrà sempre rivolgersi alla donna dandole del "lei", che dovrà evitarsi qualsiasi forma di familiarità o confidenza comprese pacche sulle spalle, sorrisini ammiccanti o comportamenti allusivi come, a titolo di esempio offrire una sigaretta (tentativo di entrare in intimità), chiudere ad intermittenza un occhio fosse pure per un tic nervoso (mezzuccio per indicare la propria disponibilità alla copula) o, al momento di salutare, trattenere nella propria mano quella della collega per più di 2 secondi (muta proposta lussuriosa).
Le donne, da par loro, non dovranno dar adito al minimo sospetto sulla loro condotta. Dovranno pertanto parlare con colleghi o giornalisti tenendo gli occhi bassi e le mani dietro la schiena e, nel caso trovandosi da sole dovessero incrociare per le scale o nei corridoi di Montecitorio qualche ministro o deputato, devono evitare nel modo più assoluto di guardarlo diritto negli occhi (indice di sfrontatezza e sfrenatezza sessuale), sorridere (richiesta di entrare in confidenza anomala), lasciar cadere il fazzoletto (stesso motivo) o tirar fuori la lingua roteandola tre o quattro volte tenendo la bocca larga (disponibilità alla troiaggine più sguaiata).
Si dice che il premier sia stato così persuasivo (anche se qualcuno parla di terrorismo psicologico) che i suoi massimi collaboratori (in primis i suoi ministri) abbiano preferito, onde evitare la possibilità sempre presente di rimaner preda di intercettazioni audiovisive e finire su Youtube (Sezione: Governanti Sporcaccioni) in atteggiamenti e condizioni fortemente lesivi del ruolo e del prestigio del Governo del quale fanno parte, di astenersi del tutto da rapporti intimi persino con le loro consorti, sperando che le stesse, consapevoli del pericolo al quale esporrebbero i loro legittimi partners, comprendano ed accettino tale sacrificio.
Pare che il più convinto a seguire tale comportamento sia proprio, inopinatamente, il Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera il quale, secondo quello che la moglie ha confidato alle amiche dal parrucchiere, da quella sera stessa evita di assolvere anche ai normali doveri coniugali già diradatisi vistosamente nella frequenza e peggiorati nella qualità da quando il marito fu chiamato da Monti a salvare l'Italia. Il che, essendo la Signora non una donna qualunque, ma notoriamente ed effettivamente una signora passera (pardon: una Signora Passera), può far veramente comprendere quanto reali e pervadenti siano i rischi di default, e non solo per la nostra Borsa.
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