Grande scalpore e unanime sdegno ha suscitato, presso i suoi antagonisti, la frase che il Cavaliere ha rivolto alla Sig.ra Rosy Bindi: "Lei è più bella che intelligente".
A dir la verità la signora in questione ha replicato immediatamente e, occorre dire, con una notevole dose di spirito, ma, insoddisfatti del verdetto di parità, ecco che si preannunciano, "du coté de la gauche-caviar", interrogazioni parlamentari, querele e denuncie (i più moderati si accontenterebbero di pubbliche scuse) per lavare l'onore della parlamentare, considerata (a torto come vedremo), villanamente sbertucciata.
Esaminando bene la frase incriminata occorre rilevare che il Cavaliere non ha fatto altro che disporre, in un suo personalissimo ordine (qualitativo in questo caso), certi valori estetici e intellettuali della Rosy in questione. Ciò mi sembra legittimo, anzi; penso che la signora dovrebbe, pensandoci bene, esserne lusingata.
Pensiamo infatti cosa sarebbe successo se il Nostro, onde eliminare sul nascere indispettite reazioni della controparte, avesse salomonicamente affermato: " Lei è tanto intelligente quanto bella".
Le polemiche sarebbero abortite sul nascere, anzi, non sarebbero mai nate ma… siamo certi che, in questo caso, la signora sarebbe stata soddisfatta e lusingata?
Non c'è dubbio che, nella stragrande quantità dei casi, le signore alle quali fosse rivolta una simile perentoria affermazione ne sarebbero arcicontente e accoglierebbero il giudizio con malcelata soddisfazione ma bisogna considerare che la Bindi è la Bindi e il fatto di mettere sullo stesso piano l'appeal del suo aspetto con quello delle sue idee sminuirebbe a dismisura l'uno e l'altro. Quindi, cavaliere fino in fondo, il Cav non si è fermato lì; con coraggio, e non smentendo il suo notorio penchant per le belle donne ha voluto privilegiare, inopinatamente a detta di chi la conosce bene, la venustà femminile rispetto alla quantità (e qualità) della materia grigia della sua gentile interlocutrice.
La quale dovrebbe invece prendersela di più con tutti i suoi (falsi) amici che la hanno difesa da quella che considerano una sanguinosa offesa; difesa che implica una cosa sola: che la considerano "un cesso". E per una donna, sia pure la Bindi, non è il massimo.
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